Sbilanciamoci! sul servizio civile nazionale/2

Ieri vi abbiamo presentato i dati contenuti nel Rapporto 2010 della campagna "Sbilanciamoci!", con le sue proposte alternative alla legge finanziaria. Ma nel Rapporto di quest'anno è presente anche un piccolo approfondimento della riforma in corso della legge sul servizio civile, con alcuni specchietti riassuntivi sui punti essenziali dei tre testi di riforma attualmente esistenti (Governo, Lega Nord e Partito Democratico), secondo quanto stiamo già facendo in questo periodo sul nostro blog.

In particolare, vengono messe a confronto le finalità del servizio civile nazionale, la durata e l'orario, la composizione del Fondo nazionale, la determinazione del contingente annuo e il riparto delle competenze. Quest'ultimo, uno dei punti più controversi del dibattito, è riportato con un refuso (come ci ha fatto notare un attento lettore), e merita un chiarimento: le  proposte della Lega e del Pd danno alle Regioni/P.A. le competenze esclusive di valutazione su tutti i progetti, sia degli enti locali che nazionali, lasciando all'Unsc quella sui progetti all'estero o, nella proposta del PD, per specifici progetti riguardanti emergenze nazionali.

Non mancano poi su questi punti le proposte. Oltre a chiedere più fondi, elevando per i prossimi tre anni lo stanziamento a 250 milioni di euro l’anno, il Rapporto chiede tra l'altro di considerare il servizio civile «adempimento non armato e nonviolento al dovere costituzionale di difesa della Patria da parte dei giovani italiani» ma anche quale «strumento per l’educazione alla cittadinanza attiva dei giovani residenti in Italia (stranieri compresi)», «regolare in maniera costruttiva il rapporto tra Stato e Regioni, affidando accreditamento e progettazione all’UNSC e formazione, controllo e monitoraggio alle Regioni» e «prevedere un contingente minimo con i fondi statali di almeno 40mila giovani l’anno, che potrebbero raddoppiare se anche le Regioni partecipassero al Fondo del Servizio Civile».

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