La Russa risponde sulla mini-naia

Nella seduta del Senato dello scorso 1 ottobre, il ministro della difesa, on. La Russa, ha risposto verbalmente, durante un "question time", ad alcune domande sulla mini-naia.

Per il ministro la mini naja non deve «essere considerata una promozione per l'avvicinamento al servizio militare a tempo prefissato o a tempo indeterminato. Al contrario, la ratio della mini naja è esattamente opposta: poiché oggi non esiste più il servizio di leva e non si può pensare che tutti i ragazzi vogliano fare il militare professionalmente, intendiamo offrire un'opportunità a coloro che hanno già deciso di non fare professionalmente il militare, ma vogliono avere una vicinanza con i valori che promanano dalle Forze armate, primo tra tutti l'amore per la Patria, ma anche le capacità tecnico-atletiche e la preparazione al volontariato che consegue alla mini formazione». Anche per questo, dopo l'attuale sperimentazione nel corpo degli alpini, dove 145 ragazzi e ragazze stanno svolgendo uno stage di 15 giorni, «è mia intenzione – ha detto il ministro – vedere in un futuro breve di allargare l'esperienza anche ai parà della Folgore e del Tuscania e nella Marina, nel reggimento San Marco». La mini naja, ha proseguito, a regime dovrebbe essere più lunga: non più due settimane, ma un mese. I questo modo comunque «oggi, con questi ragazzi vi sono 200 nuovi aderenti all'Associazione nazionale alpini (ANA), che è così meritoria e meritevole nelle azioni di volontariato» poiche' i partecipanti avranno il diritto di aderire all'associazione in qualità di "soci aggregati", ha dichiarato La Russa, anche se la cosa era stata precisata in altri termini dal Presidente dell'ANA stesso, Corrado Perona [PDF]. Sui costi, La Russa ricorda infine che: «Tutto ciò è costato 450.000 euro, presi dai risparmi che io personalmente mi sono curato di far operare su altre voci del bilancio della Difesa».

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