I senatori Donatella Poretti e Marco Perduca (Radicali – Pd) hanno presentato nei giorni scorsi al Ministro dell’Interno un'interpellanza parlamentare per chiedere chiarezza sulla possibilità per tutti gli obiettori di coscienza di richiedere il porto d'armi. Poretti e Perduca si riferiscono in particolare a quegli obiettori di coscienza "totali", che anche dopo l'approvazione della legge 772/72, per motivi religiosi come i testimoni di Geova o politici rifiutarono di fare il servizio civile sostitutivo, e che per questo finirono in carcere. La battaglia contro il servizio militare e il servizio civile obbligatori è testimoniata tra l'altro da un libro, "Il servizio incivile", pubblicato nel 2001. La questione ora però è anche burocratica, secondo l'interrogazione infatti «l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile, in questi casi e in assenza di norme certe, consiglia di richiedere la modifica del certificato di congedo, per esempio, da “rifiuto per motivi religiosi” a “obiettore di coscienza” per poi poter procedere secondo quanto previsto dall’art. 15 comma ter e quindi richiedere il porto d’armi. Ci risulta però che tali richieste di porto d’armi siano attualmente bloccate presso il Ministero, con tempi d’attesa lunghissimi».