Nei giorni scorsi, come riporta "Redattore Sociale", Tommaso Daniele, presidente nazionale dell’Unione dei ciechi e degli ipovedenti, è tornato a scrivere al Governo per chiedergli «di non diventare i principali responsabili dell’esclusione sociale di ciechi e ipovedenti». La protesta di Daniele è chiara e circostanziata, non ignora i tempi di crisi, rivendica un atteggiamento di responsabilità alla quale da parte delle Istituzioni si è risposto solamente con il silenzio, ed enumera le varie questioni aperte sul tavolo, tra le quali «un disegno di legge che prevede una speciale attenzione per i progetti del servizi civile riguardanti l’assistenza ai disabili gravi bloccato al Senato da un parere negativo del governo».