Con una nota sul sito www.serviziocivile.it, Leonzio Borea, Capo dell'Ufficio nazionale del servizio civile, precisa ancora i termine della presenza dei giovani volontari sui luoghi del sisma in Abruzzo. Secondo l'Unsc, in questa fase possono partecipare ai soccorsi solo i volontari del servizio civile nazionale che rivestono anche il ruolo di "Volontari di Protezione Civile" presso le organizzazioni di volontariato di protezione civile.
«In nessun altro caso – scrive Borea – , gli enti di servizio civile nazionale possono inviare i volontari in servizio civile nell'area del disastro. Pertanto, in questa primissima fase dell'emergenza, non trovano applicazione le disposizioni di cui al paragrafo 6, punto 6.3: "Temporanea modifica della sede di servizio" del Prontuario concernente la disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale, approvato con DPCM 4 febbraio 2009. Sarà cura dell'UNSC comunicare il ripristino della vigenza delle disposizioni sopra citate con successivo provvedimento del Capo dell'Ufficio del Servizio Civile Nazionale». Il paragrafo citato prevede l'impiego di volontari in servizio civile in casi di calamità: «In occasione di emergenze di protezione civile – sia nella fase della calamità che in quella post emergenziale – o di missioni umanitarie, l'ente può impiegare i volontari, per un periodo non superiore ai trenta giorni, previa acquisizione in forma scritta del loro consenso ed autorizzazione dell'Ufficio nazionale, presso altre sedi dello stesso ente in Italia o all'estero, per interventi organizzati dall'Ente stesso».