Educarci alla pace

Da quattro anni a questa parte si svolge a Genova “Mondo in Pace: la Fiera dell’educazione alla pace” organizzata dal LaborPace della Caritas diocesana di Genova (www.mondoinpace.it). Nell’ultima edizione ha partecipato tra gli altri anche Johan Galtung, uno dei padri degli studi più recenti su pace e nonviolenza, più volte candidato al Premio Nobel per la pace. Di seguito un piccolo resoconto dell’incontro scritto per noi da Fabrizio Lertora della Caritas di Genova.

"Contrassegnata da un’ulteriore crescita in termini di giornate di apertura, proposte educative e formative, ospiti presenti e iniziative collegate, si è svolta a Genova la quarta edizione di “Mondo in Pace: la Fiera dell’educazione alla pace” organizzata dal LaborPace della Caritas diocesana di Genova (www.mondoinpace.it). Tra i numerosi ospiti intervenuti un posto di rilievo merita Johan Galtung, che dopo aver inaugurato con una sua conferenza la Fiera genovese è stato ospite anche della Caritas diocesana di Sanremo per un altro incontro.
Johan Galtung, candidato per l’assegnazione del Premio Nobel per la Pace, è considerato il padre degli studi sulla pace, ha infatti dedicato gran parte della sua vita alla promozione della cultura della pace e della soluzione nonviolenta dei conflitti. Da sempre il suo impegno si centra sul contrastare l'idea che la guerra sia un dato inevitabile, fisiologico della specie umana. Per Galtung si tratta invece di “una istituzione sociale come le altre, perché se la violenza non potrà mai essere eliminata completamente, la guerra invece potrà essere abolita come è stato fatto per il colonialismo e la schiavitù”.
Il tema della Fiera di quest’anno, nel sessantesimo anniversario della dichiarazione dei Diritti dell’uomo, era “Pace e Diritti per crescere”. A tal proposito Galtung ha sottolineato che la concezione dei Diritti Umani nel mondo occidentale appare fortemente basata sull'individualismo dei diritti, che sono per la maggior parte riferiti a “ciascun” individuo. È una concezione non sbagliata, ma incompleta perché dimentica alcuni diritti collettivi che invece sono essenziali, generalmente affermati e accolti con più difficoltà proprio perché non riducibili alla somma dei diritti individuali.
Per cambiare questo stato di cose dovremmo operare verso un profondo cambiamento culturale per formare ed educare i cittadini del mondo di oggi e di domani verso tale prospettiva. In tal senso Galtung non ha mancato di sottolineare l’importanza del lavoro che anche il LaborPace e la Caritas in generale svolge in proposito.

Fabrizio Lertora
laborpace@caritasgenova.it

Materiali su Galtung al sito

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