Simona D’Amore, ha appena terminato il suo impegno in un progetto di servizio civile nazionale realizzato dall’Azione Cattolica e da Caritas Italiana. Risponde così alla nostre 4 domande.
1. Cosa manterresti del servizio civile nazionale di oggi?
Sicuramente la volontarietà della scelta. È sicuramente il valore aggiunto di questa esperienza. E poi anche la formazione specifica, in modo tale che i volontari abbiano la piena consapevolezza della storia del SC (Obiezione di coscienza, Anno di Volontariato Sociale…)
2. Cosa invece cambieresti subito?
Forse sarebbe da cambiare il sistema di monitoraggio, che è quasi inesistente. E questo va inevitabilmente a ripercuotersi sull’andamento dei progetti stessi. E bisognerebbe inserire l’obbligo che sia una commissione esterna all’Ente a selezionare i volontari.
3. Quale idea nuova vorresti lanciare per il servizio civile?
Creare una mailing-list dei volontari.
4. Consiglia un libro che non può mancare nella “biblioteca” ideale del giovane in servizio civile?
Consiglio “Aceto arcobaleno” di Erri De Luca in cui c’è un passaggio sulla carità davvero intenso e profondo che mi ha portato a riflettere su come vivere e declinare questo “atteggiamento” durante l’anno di SC. E poi ovviamente la Bibbia…