4 idee di… Leonardo Malatacca

4idee_5Leonardo Malatacca, responsabile del servizio civile di Cenasca-Cisl, risponde alla nostre 4 domande.
1. Cosa manterresti del servizio civile nazionale di oggi?
Dell’attuale servizio civile manterrei senz’altro il collegamento ai valori della pace e nonviolenza, una importante eredità che ci viene dall’obiezione di coscienza e che direi costituisce la carta d’dentità del servizio civile nazionale. Mi va bene la Difesa della Patria (concetto che a me personalmente non piace molto), ma solo attraverso la concretizzazione di questi valori.

2. Cosa invece cambieresti subito?
Cambierei subito il carattere di residualità che la normativa induce ad assegnare al servizio civile da parte dei giovani. Ad esempio, il fatto di poter lavorare durante il servizio civile, da un lato sicuramente stimola la partecipazione all’esperienza, ma dall’altro fa passare in secondo piano il servizio civile che viene vissuto appunto non come un “dare” ma come un “avere” qualcosa in più. Ovviamente, per fortuna, non è sempre così!

3. Quale idea nuova vorresti lanciare per il servizio civile?
Più che un’idea nuova, io direi che il servizio civile dovrebbe presentarsi semplicemente in una forma nuova, insomma rifarsi il look. Dovrebbe liberarsi innanzitutto di tutti quegli “orpelli” che lo portano verso altri lidi. Certo, occorre che lo Stato decida prima cosa vuole farci. Sappiamo che l’idea di un servizio civile come un “servizio sociale” non appartiene solo alle regioni, ma anche ad alcuni dirigenti dell’UNSC e credo anche del Ministero. Ebbene, se l’idea è questa c’è poco da rinnovarsi. Il servizio civile dovrebbe avere come obiettivo prioritario solo l’educazione dei giovani, le attività degli Enti non dovrebbero essere altro che uno strumento per raggiungere questo obiettivo, unitamente alla formazione sempre più qualificata. Allora, non si può parlare di sviluppo della professionalità, di tirocini professionali e quant’altro. Che poi il servizio civile torni utile anche in campo professionale va benissimo, ma non può essere un obiettivo. Di conseguenza anche la struttura del sistema di progettazione andrebbe riformulata in questo senso. La Difesa della Patria rimane comunque, solo che i risultati sono spostati nel tempo: costruiamo oggi nuovi cittadini per una comunità futura migliore.

4. Consiglia un libro che non può mancare nella “biblioteca” ideale del giovane in servizio civile?
Un libro che consiglierei di leggere ad un giovane in servizio civile è: “Per questo mi chiamo Giovanni”, di Luigi Garlando, Fabbri editore. Si occupa dell’educazione alla legalità in terra di mafia, premessa per l’educazione alla cittadinanza sociale attiva e responsabile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *