Per un SC in Europa

Su Redattoresociale.it è stato riportato un ampio resoconto e i molti gli spunti di riflessione emersi dalla Conferenza internazionale di Padova dello scorso 15 giugno su “Servizio civile in Europa: cittadini di pace”.

Elisabeth Hoodless, direttore esecutivo di Community Service Volunteers in Gran Bretagna, ha sollecitato un intervento dei nuovi volontari soprattutto in ambiti come la giustizia, il sociale, l’ambiente. Monsignor Giovanni Nervo, presidente onorario della Fondazione Zancan, ho tornato sulla questione del servizio civile obbligatorio: “L’idea sarebbe sicuramente positiva, ma i ragazzi come potrebbero vivere al meglio questa esperienza se la dovessero sentire come un’imposizione dall’alto? Credo la cosa migliore non sia rendere il servizio civile obbligatorio per tutti, ma renderlo possibile per tutti”.

A concludere la giornata, dopo il forfait annunciato del Presidente del Consiglio Prodi, il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero, che ha detto tra l’altro: “Per quanto riguarda il dibattito sul rendere il servizio civile obbligatorio, credo sia il caso che resti di carattere volontario, sia per la sua tradizione storica sia perché deve rimanere una scelta personale. Quanto all’Italia la prima cosa da fare è recuperare almeno un altro centinaio di milioni dal bilancio per consentire la partenza dei ragazzi e questo è oggetto di discussione proprio in questi giorni. Poi bisogna fare un’opera di verifica sul territorio in modo da evitare le furbate, cioè che i giovani vengano utilizzati per ruoli non consoni. Infine bisogna puntare sulla formazione e lavorare in sinergia con gli altri Paesi”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *