Botta e risposta in questi giorni su Europa (giornale del partito della Margherita) tra Luigi Bobba (presidente delle Acli) e Fausto Casini (presidente della CNESC, Consulta nazionale enti servizio civile) sul servizio civile obbligatorio.
Bobba, che ha sostenuto fin dall’inizio la proposta di legge portata avanti dal deputato della Margherita Realacci, la rilancia in base a tre ragioni:
- una di ‘patriottismo costituzionale’, secondo il senso dell’art. 2 della Costituzione italiana sui ‘doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale’;
- un’altra riconducibile alla cultura della difesa nonviolenta della Patria;
- infine per una ragione di ‘politica europea’ e di formazione alla ‘patria comune europea’.
"La mia proposta – ribadisce Bobba – è di mantenere aperta la prospettiva del servizio civile obbligatorio e di inserirla negli impegni programmatici del centrosinistra come banco di prova della sua visione democratica che è insieme lungimirante e partecipativa, perchè sensibile al futuro del paese e fiduciosa della risposta civica e solidale che le nuove generazioni sapranno dare".
Casini invece sostiene le ragioni di questo servizio civile volontario, su cui ribadisce non mancano elementi di criticità, ma che si sta dimostrando valido e su cui bisognerebbe investire di più.
Afferma: "migliorare l’attuale servizio civile nazionale garantendo anche agli enti risorse sufficienti a rispondere agli obiettivi legislativi e alle richieste dei giovani rimane la strada maestra; l’allargamento e la diversificazione delle proposte; l’introduzione di contenuti formativi e progettuali che qualifichino il servizio civile come strumento di educazione alla pace e alla cittadinanza attiva credo sia un’azione formidabile per promuovere la cultura dell’equità e dei doveri dei cittadini. Solo questa cultura diffusa e praticata potrà essere terreno fertile per far uscire la parola ‘obbligatorio’ dalla sua accezione negativa e far sentire i giovani ‘soggetto’ e non ‘oggetto’ del nostro riflettere".