Dal 1 luglio 2005, i militari di leva e gli obiettori possono chiedere, qualora lo desiderino, l’immediata cessazione del servizio, anticipandone di qualche mese la naturale scadenza.
Rimangono, ovviamente, il servizio militare e il servizio civile volontari, e con essi tutte le attese e le difficoltà legate al passaggio dall’obbligatorietà alla volontarietà, in questo caso soprattutto per gli Enti e i servizi da loro forniti.
A questi interrogativi ha risposto subito Massimo Palombi, direttore dell’Ufficio nazionale del servizio civile, in un’intervista apparsa su Avvenire di venerdì 1 luglio, minimizzando sul numero degli obiettori che lasceranno (solo 800 quelli partiti con l’ultimo bando del dicembre 2004) e scommettendo sulla capacità del nuovo servizio civile di colmare tranquillamente il possibile vuoto di servizi, dato il successo di affluenza degli ultimi bandi per volontari.
Un’altra intervista ai protagonisti del servizio civile di ieri di oggi, tutti provenienti da esperienze in ambito eccelsiale, ricorda l’importanza di questa scelta per tutti coloro che l’hanno compiuta.