La Camera dei Deputati ha approvato l’8 maggio scorso il testo unificato delle proposte di legge di riforma della legge sull’obiezione di coscienza alle armi, la n. 230/98. Il provvedimento è passato così all’esame del Senato per l’approvazione finale. Nelle intenzioni i sostenitori della legge vogliono rimuovere quei vincoli lavorativi ritenuti “vessatori” per chi si sia dichiarato in passato obiettore di coscienza tanto più oggi che la leva obbligatoria è stata sospesa.
Tuttavia, fin dalla presentazione in Commissione Difesa nel 2006 di tre
diverse proposte di riforma, l’iter della legge è stato contraddistinto
da accese discussioni sul “valore” della scelta dell’obiezione di
coscienza. In particolare l’on. Giovanardi in più occasioni si è
dichiarato contrario alla riforma, come di recente il 13 maggio in
occasione dell’Adunata nazionale degli alpini a Cuneo. “E’ un problema
serissimo – ha detto Giovanardi – è immorale che chi ha fatto una
scelta di obiezione di coscienza possa revocarla e andare a caccia o
diventare carabiniere. Ne ho parlato oggi con il presidente del Senato
Marini: spero che la proposta di legge venga bloccata quando arriverà
al Senato”.
Un altro colpo alla dignità degli obiettori che scelsero in maniera convinta, ed ai sacrifici di tutti gli altri cittadini che servirono, in armi, l’Italia ed il suo popolo. Cristianamente, non dispero che il provvedimento possa essere bocciato.