Lo scorso 2 agosto, la legge n. 130/2007, ha riformato la 230/98 in materia di obiezione di coscienza ed è stato così possibile rinunciare allo status di obiettore di coscienza, nonostante le perplessità di molte associazioni storiche. Sono ora disponibili i primi numeri. Secondo i dati riferiti dal direttore dell’UNSC, Diego Cipriani, fino allo scorso 31 dicembre sono stati 1.853 gli obiettori che hanno comunicato la loro rinuncia. Le pratiche evase alla fine dell’anno erano 1.258: il 72% si riferisce a istanze di rinuncia presentate a 5-10 anni dal congedo, oltre il 70% degli "ex" obiettori ha un’età compresa tra 26 e 35 anni. Dal 1972, anno della prima legge sull’obiezione i coscienza, al 2005, quando è stata sospesa la leva obbligatoria, sono stati quasi 800.000 i giovani che hanno fatto questa scelta di pace e nonviolenza.
Penso che rinunciare allo status di obiettore di coscienza rappresenta una negazione del proprio essere! Ricordo ancora il percorso fatto prima di arrivare a scegliere l’obiezione, ricordo come affidai me stesso allo Spirito Santo e ancora oggi sono convinto di aver fatto la scelta giusta e mai rinuncierò al mio modo di essere. Perchè penso che io non ho fatto l’obiettore, ma sono un obiettore di coscienza; e con questa affermazione non voglio sottolineare un differenza sostanziale ma uno stile di vita fatto di pace, legalità e non-violenaza nella consapevolezza di quanto è difficile seguire questi valori nella società di oggi.
Fabio sergi
Obiettore di Coscienza a vita
Ben detto, Fabio!