Ilaria è un “Casco Bianco” di Caritas Italiana in servizio civile a Belgrado. Ha contribuito a realizzare il Seminario “Quali operatori per l’assistenza psichiatrica di comunità?” che si terrà domani 16 febbraio a Medijana- Niš (Serbia e Montenegro) promosso dall’Ospedale psichiatrico specializzato Gornja Toponica, da Caritas Italiana e Caritas Serbia e Montenegro. Ci racconta qui alcune delle sue sensazioni…
Quando prima di partire mi hanno detto che mi sarei occupata di salute
mentale non avevo la minima idea di cosa si trattasse. Non appena ho
cominciato a lavorare, i termini “manicomio” e “centro di salute
mentale” mi ronzavano in testa senza capire quale fosse il loro reale
significato.
Stando qua ho capito. Ho capito che i “matti” prima erano del tutto
tagliati fuori dalla società, che l’Ospedale psichiatrico era il luogo
in cui venivano relegati tutti i casi di disturbo psichico: dalla
depressione alla schizofrenia. E non solo: l’Ospedale Psichiatrico era
tutto il loro mondo.
Ho avuto la fortuna di poter visitare il nuovo Centro di Salute Mentale
di Medijana, a Niš e ho visto gli stessi “matti” che prima sarebbero
stati dimenticati in un angolo, chiacchierare, girare per la struttura,
li ho visti cucinare, fare collanine nel loro laboratorio.
Ho ben capito quale fosse la differenza. Purtroppo nell’immaginario
collettivo queste persone sono considerate aggressive, pericolose,
abbiamo imparato ad averne paura, ma vivendoci, forse, potremmo
imparare che non rappresentano l’anello debole della catena, ma
semplicemente uno degli anelli che la compongono.
Ilaria Banchig