Cronache dall’Incontro nazionale

15 Dicembre 2006, ore 10 alla Fiera di Roma. Durante la mattinata si
celebra la Giornata Nazionale del Servizio Civile e si prosegue con
l’Assemblea dei delegati regionali. Se ho trascorso un anno in
Guatemala è anche grazie al Servizio civile, quindi la mia presenza è
doverosa se consideriamo la delega per la regione estero che mi
caratterizza.

All’ingresso in Fiera un pensiero ha preso corpo: evento estremamente istituzionale. Ed infatti le presenze erano illustri: il Presidente della Repubblica, il Ministro Ferrero e la Sottosegretaria De Luca, tanti altri e finalmente le testimonianze dei volontari e di Alberto Trevisan raccolte dalla super easy Victoria, a tanti e tante nota come “Victoria di MTV”, punto a favore dell’organizzazione. Come del resto altri punti si devono all’intervento del “Sindaco di Zelig”, il comico Cevoli, e alla straordinaria Orchestra di Piazza Vittorio, esempio concreto di cooperazione ed educazione alla pace nell’ambito musicale. Colori, strumenti, volti, ritmi e melodie da tutto il mondo hanno fatto da colonna sonora a questa piacevole mattinata.
Il tendone non era gremito e lo è diventato ancora meno immediatamente dopo gli interventi politicamente importanti. E questo non è simpatico. Noi però, i volontari, c’eravamo ad ascoltare Rocco che ci raccontava del suo servizio in Palestina, Caterina che ci raccontava del Rwanda, una ragazza stile hostess che ci parlava dello Sri Lanka e quanti e quanto ci spiegavano delle realtà nazionali.
E poi ci sono loro i nostri delegati nazionali: Emanuele e Concetto, molto impegnati e a cui va un sentito grazie.

Tra saluti e ringraziamenti i delegati regionali con un bus, ci siamo recati all’Istituto Superiore Antincendio, ormai familiare, per dare inizio alla nostra Assemblea.
Per un momento è sembrato di tornare indietro nel tempo e di essere in gita scolastica però con compagni di classe che conosci poco. L’atmosfera è rilassata e calorosa, qualche viso stanco magari per il viaggio. Arriviamo, pranziamo e con circa un’ora di ritardo diamo inizio all’Assemblea dei Delegati dei Volontari in Servizio Civile, che dibatterà di “partecipazione e rappresentanza”. Il numero dei delegati regionali presenti è notevolmente inferiore a quello dell’Assemblea del marzo scorso, siamo una quarantina, prima eravamo circa 140, memoria consentendo. Magari sarà stato il disagio nei trasporti, il fatto che molti delegati presenti a marzo abbiano finito il servizio, impegni di lavoro, disinteresse, sfiducia, tantissime possono essere le varianti.

Anche in questa sede c’erano presenze importanti però sicuramente a noi più familiari, come molti rappresentanti dell’Ufficio nazionale del servizio civile, il Presidente della Consulta nazionale, e poi Diego Cipriani, Direttore nazionale Unsc, arrivato in tardo pomeriggio con il Ministro Ferrero e con la Sottosegretaria De Luca.

Tanti i temi sottoposti alla loro attenzione, da un riconoscimento ufficiale del ruolo del volontario in servizio civile al suo status giuridico, che potrebbe trovare definizione con la riforma della legge 64/01. Altro tema affrontato è stato la questione dell’aspetto “professionale” ed economico, delle convenzioni lavorative, dei crediti formativi dell’attestato, della sua spendibilità in concorsi, visto che oggi per molti giovani di età compresa tra i 18 e 28 anni, provenienti da diverse realtà che non hanno entrate economiche, il compenso economico diventa un surrogato dello stipendio soprattutto nel Sud Italia.
Anche la regionalizzazione del Sc (creazione di una consulta regionale, di una legge regionale sul Sc, di un albo per gli enti, valutazione e gestioni dei progetti) ha suscitato le preoccupazioni di alcuni delegati non a caso del Sud che interpretano la regionalizzazione come un rischio per la creazione di monopoli locali legati al servizio civile. Attenzione particolare ha avuto il Bando straordinario per Napoli.
Si è parlato di qualità del servizio civile, della formazione generale e specifica dei progetti e del ruolo chiave degli ex volontari, dell’estensione a due anni della durata del mandato, di un maggior respiro da riconoscere al SC all’estero e alle dinamiche e dubbi ad esso legati. Tanti punti, forse troppi per il tempo a disposizione e per un’Assemblea che si sta ancora compattando, componendo e capendosi.

Francesca Lupo

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