All’incontro sul servizio civile, che si è tenuto a Padova
in occasione di Civitas lo scorso 4 maggio, sono emerse ancora una volta le
tante idee che animano questa esperienza. Come riportato da Redattore Sociale
dalle parole di Diego Cipriani, direttore Unsc, e di Fausto Casini, presidente
Cnesc, è emersa l’esigenza di una valutazione e di un monitoraggio più attento
dei progetti. Cristina De Luca, sottosegretario al Ministero della Solidarietà
sociale, pone l’accento invece sul compenso dei volontari: “Se vogliamo
riempire di contenuto il servizio civile allora chiediamoci bene cosa vogliono
dire i termini solidarietà, società, giovani. Quanto ai 433 euro al mese,
ritengo che non siano un esercizio di gratuità e volontariato, ma una strada
che può condurre alla precarietà. Io, ma è una opinione personale, eliminerei
proprio il compenso, perché questo anno può essere un’occasione importante
anche di introduzione al lavoro, ma muove comunque sempre dal concetto di
gratuità”.
Torna sull’aspetto educativo anche don Giancarlo Perego, di
Caritas italiana, che dice: “deve esserci una priorità educativa, volta a far
diventare il giovane attento al dialogo”. Bisogna educare alla cultura del
dono, a guardare agli altri e soprattutto a chi è in difficoltà. I ragazzi che
fanno questa esperienza dovrebbero diventare i nuovi animatori del
volontariato”.