60 anni fa, il 30 gennaio 1948, veniva assassinato a Nuova Delhi da un fondamentalista indu, Mohandas Karamchand Gandhi, politico e uomo di fede nonviolento indiano, padre dell’indipendenza indiana. Gandhi, conosciuto anche come il Mahatma (“grande anima” in sanscrito), è uno dei profeti della nonviolenza e della disobbedienza civile, che praticò fin dall’inizi del secolo scorso in Sudafrica. La sua data di nascita, il 2 ottobre, è in India un giorno festivo, ed è stata anche dichiarata Giornata internazionale della nonviolenza dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite. La pratica della nonviolenza proposta da Gandhi ha segnato anche la storia dell’obiezione di coscienza e del servizio civile: Aldo Capitini si fece portavoce in Italia di questa idea, che ispirò poi il primo obiettore italiano per motivi di coscienza, Pietro Pinna, nel 1948. Per questo anche il sito dell’UNSC dedica a Gandhi oggi un piccolo approfondimento.
