Lo scorso anno sono cresciuti in percentuale gli abbandoni da parte dei giovani in servizio civile, passando dal 14,34% del 2007 al 16,23% del 2008, rispetto al totale dei volontari avviati in ogni periodo. Nel 2006, anno delle prime rilevazioni di questo dato, gli abbandoni erano stati pari al 10,97% dei giovani selezionati. Anche questa notizia, come le altre di cui vi stiamo riferendo in questi giorni, è contenuta nella Relazione al Parlamento sul servizio civile nel 2008, che nel dato complessivo degli abbandoni distingue poi tra le rinunce prima di iniziare il servizio e le interruzioni una volta partiti.
Ecco comunque una tabella riepilogativa di questi numeri:
Tra le motivazioni di questi abbandoni, laddove sono indicate dai giovani, ci sarebbero:
– l’impossibilità di conciliare studio/ lavoro e servizio civile;
– motivi di famiglia;
– l’aver trovato un posto di lavoro.
A pagina 185 leggiamo poi che: «L’analisi degli abbandoni per singole regioni evidenzia una notevole variabilità: la quota più bassa si rileva in Puglia dove solo l’8,66% degli avviati abbandona il servizio, mentre la quota maggiore si riscontra in Liguria dove ben il 27,61% non prende servizio o lo lascia una volta iniziato. L’area geografica con il minor tasso d’abbandono è il Sud, isole comprese, con appena l’11,50%, segue il Centro con il 19,20% e il Nord 22,33%».
In quest’ottica, è importante però anche il numero dei giovani che “subentrano” a coloro che abbandonano. Nel 2006 si arrivava a coprire cosi la metà dei posti lasciati scoperti, ma anche questa percentuale è diminuita negli ultimi due anni: