Il Ministro scrive…

Prevista dall’art. 20 della legge n.230/98, come ogni anno, è stata resa pubblica la “Relazione sull’organizzazione, sulla gestione e sullo svolgimento del servizio civile per l’anno 2005”. Il nuovo ministro per la Solidarietà sociale, con delega al servizio civile, Paolo Ferrero, in un messaggio che l’accompagna, sottolinea alcuni aspetti e linee programmatiche che intende perseguire.

"Dobbiamo saper cogliere – scrive il Ministro – il segnale che viene da decine di migliaia di ragazze e ragazzi che scelgono volontariamente di vivere una esperienza che si fonda sulla solidarietà e la partecipazione diretta, in piena assonanza con i valori della pace e dell’uguaglianza.
È, altresì, mia convinzione che si debbano mettere in atto azioni ed iniziative, sostenute da adeguate e congrue risorse economiche, affinchè i progetti predisposti da enti ed associazioni che riguardano nel 54% dei casi assistenza a persone con disabilità gravi, siano sempre più legati al territorio e con una diffusione locale capillare favorendo i percorsi di protagonismo dal basso e di tessitura sociale.
Questo a partire dal 2006 anno in cui per la prima volta dal 2001 ad oggi le risorse stanziate non sono state sufficienti a coprire ed a sostenere le richieste di volontari per tutti i progetti presentati. Ciò ha sollevato numerose proteste da parte di enti ed associazioni. I nostri sforzi si vanno indirizzando verso l’obiettivo di garantire la copertura del maggior numero dei progetti presentati in particolare quelli che interessano servizi e sostegni alle persone gravemente invalidate.
Dentro questo processo di crescita è necessario e improrogabile l’avvio di un percorso di ripensamento dello stesso Servizio Civile, sia per quanto riguarda le risorse che lo Stato deve stanziare per allargare sempre più questo tipo di esperienze; sia per garantire il suo legame con il territorio e con le concrete esperienze di partecipazione dal basso che attraverso il Servizio Civile prendono corpo ed impulso.
Ritengo, infine, fondamentale l’apporto da parte degli enti coinvolti nell’elaborazione dei progetti di servizio civile che intendo favorire e sviluppare. Enti, così come dai rappresentanti dei volontari, dai quali può venire un contributo fondamentale di partecipazione diretta al percorso di ripensamento del servizio civile che intendo avviare".

La Relazione del 2004 e le precedenti sono consultabili interamente qui.

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