Il Servizio Civile non è solo nazionale e, soprattutto, le sue forme non si possono racchiudere in quelle più facilmente conoscibili e conosciute.
Qualora vogliate affacciarvi sulla finestra del Servizio Civile in Europa, vi proponiamo un viaggio esplorativo tra le diverse situazioni esistenti nella realtà europea per capire quanto si possa parlare davvero di Servizio Civile e quale sia il peso che gli viene attribuito socialmente.
É difficile rapportarsi alla realtà del Servizio Civile una volta varcati i confini nazionali. Parlando poi di Servizio Civile all’estero le cose si complicano e ci scontriamo con i tentativi di illustrarne i contenuti in una lingua straniera i cui termini di paragone spesso non combaciano. Non vigendo una normativa dell’Unione Europea in merito – a meno che non ci si faccia confondere dal Servizio Volontario Europeo – il Servizio Civile in senso stretto rimane una sfida tutta italiana, seppure non unica nel suo genere. Difatti, superato lo scoglio terminologico, i vari Paesi comunitari sembrano essere uniti dalla stessa volontà di educare alla solidarietà, il che appare semplicemente un modo diverso di intendere il Servizio Civile.
Partiamo proprio dal versante anglosassone, esempio di una società socialmente evoluta in cui non esiste un Servizio Civile nazionale: la Gran Bretagna.
Il Civil Service qui è stato in qualche modo sostituito da altre forme di servizio, tra cui il vecchio e caro volontariato, alquanto diffuso e praticato nel Regno Unito, soprattutto nella sua forma part-time. Una serie di programmi (The Young Volunteer Challenge) si rivolge proprio ai giovani più svantaggiati o appartenenti a minoranze etniche in modo da aiutarli a integrarsi nella società o a proseguire gli studi.
Sono i Citizens’ Service Programmes (programmi di servizio di cittadinanza attiva) le iniziative che si avvicinano maggiormente al Servizio Civile. Nascono con l’obiettivo di legare i ragazzi al contesto della comunità in cui vivono, facendoli conoscere i bisogni di quest’ultima e facendoli giocare un ruolo attivo in essa. In questo modo si cerca di favorire la creazione di legami e si contrasta la disgregazione sociale.
Rossella Rizzi
Per approfondire:
www.serviziocivile.it
http://www.esseciblog.it/esseciblog/2005/11/servizio_volont.html