In questi giorni di campagna elettorale, si è aperto un dibattito a distanza tra alcune voci del mondo italiano della pace e della nonviolenza e il candidato premier del PD, Walter Veltroni. Ha iniziato, con una lettera firmata dai coordinatori Flavio Lotti e Grazia Bellini, la Tavola della Pace che ha chiesto di «mettere l’impegno per la pace tra le priorità della campagna elettorale». A stretto giro di posta ha risposta Veltroni, dichiarando di accogliere la sollecitazione e di condividere l’appello al rinnovato impegno per la pace.
A tutto questo, si è aggiunto subito dopo il contributo di Peacelink, associazione telematica per la pace, che tramite Carlo Gubitosa ha fatto delle proposte precise:
- corpi civili di pace al posto delle truppe all’estero;
- sostegno della sperimentazione di iniziative di Difesa Popolare Nonviolenta nell’ambito del Servizio Civile Nazionale;
- una quota pari allo 0,7% del PIL da destinarsi ad iniziative di cooperazione internazionale per favorire lo sviluppo dei paesi impoveriti;
- diritto di obiezione di coscienza alle spese militari;
- inserimento nei programmi scolastici di attività di educazione alla Pace e alla Nonviolenza;
- monitoraggio e di controllo del commercio, della produzione e dell’esportazione delle armi prodotte in Italia;
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rispetto della raccomandazione accolta dalla Camera dei Deputati il 14 aprile 1998
[DOC], con la quale il governo si era impegnato «a studiare forme atte alla creazione ed alla formazione operativa di un contingente italiano di caschi bianchi» da mettere a disposizione dell’ONU, un contingente che «potrebbe essere costituito anche da obiettori che lo richiedano»; - a creazione di una commissione permanente di consulta tra il governo e i rappresentanti di tutte le organizzazioni e i movimenti per la Pace.
Con Veltroni si è lamentato invece Massimo Paolicelli, presidente dell’Associazione Obiettori Nonviolenti, che a proposito della candidatura nel PD del generale Mauro Del Vecchio dice: «Questa volta il veltronismo lo facciamo nostro, infatti la Corte Costituzionale ha più volte ricordato che la difesa della patria si adempie con il servizio militare, ‘ma anche’ con il servizio civile, senza armi. Allora è possibile istituire corpi civili di pace, riconvertire l’industria bellica e ridurre le spese militari. Ma di tutto questo Veltroni ed il suo PD non ne parlano, preferiscono candidare un Generale».