La riforma del servizio civile alla prova delle Regioni

Su "Vita.it", un articolo di Stefano Arduini (leggi tutto qui) fa il punto della situazione dell'iter della proposta di legge di riforma del servizio civile nazionale del Governo, che domani passa alla approvazione della Conferenza Stato-Regioni. Passaggio formale, ma comunque delicato per il proseguo della riforma. Secondo quanto riporta Arduini, le Regioni e P.A. hanno avanzato nelle scorse settimane alcune proposte emendative, come «la sottolineatura della "continuità con l’esperienza fatta dagli obiettori di coscienza", l’assegnazione alle regione della funzione di "valutazione e approvazione dei progetti di servizio civile insistenti sui territori di competenza" e la possibilità di prevedere "la possibilità di progetti che in via sperimentale coinvolgano anche i cittadini di altri paesi e apolidi residenti in Italia da almeno cinque anni e in possesso di regolare titolo di soggiorno"». Inoltre sulla ripartizione del fondo nazionale si chiede di suddividerlo «in ragione del numero di giovani di età compresa tra i 18 e i 27 anni, residenti sui territori regionali e provinciali al 31 dicembre dell’anno precedente al piano di programmazione» nonchè di stabilire «un contingente minimo annuale a "40mila unità"».

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