Le piazze del SC

L’incontro di venerdì 12 maggio, organizzato dall’associazione
“Rondine-Cittadella della Pace” e dalla Caritas Diocesana di
Arezzo-Cortona-Sansepolcro, inserito all’interno dell’iniziativa “Le
Piazze di Maggio-Arezzo verso Verona”
, ha voluto porre l’attenzione sul
significato svolto dall’obiezione di coscienza in passato e
dall’attuale servizio civile volontario.

L’occasione ha rappresentato un momento di riflessione e di approfondimento sul tema della “cittadinanza attiva” intesa come impegno quotidiano di servizio concreto, da parte dei giovani, nei confronti della comunità, delle persone più bisognose o del patrimonio ambientale, ruolo svolto in questi ultimi trent’anni dall’obiezione di coscienza (sostitutiva della leva obbligatoria) e dall’odierna esperienza di servizio civile volontario.
I relatori intervenuti hanno sviluppato tale tematica attraverso il loro personale e specifico contributo. Più specificatamente  don Giancarlo Perego, responsabile dell’area nazionale di Caritas Italiana, ha ricordato le tappe parlamentari principali che hanno portato al riconoscimento dell’obiezione di coscienza alternativo al servizio militare, ponendo l’attenzione sul numero dei giovani che in questi anni hanno vissuto tale esperienza all’interno delle diverse Caritas diocesane in tutto il territorio nazionale.

Don Silvano Paggini, responsabile degli obiettori di coscienza negli anni ’80 e ’90 nella nostra Caritas aretina, ha ricordato i valori e i principi di fondo che hanno accompagnato i tanti giovani a donare una parte della propria vita al servizio del prossimo, attraverso l’attenzione verso i più poveri ed emarginati presenti nel territorio locale.

Gianfranco Donato, primo obiettore di coscienza in ordine cronologico della Caritas aretina, ha ricordato le motivazioni di fondo che hanno spinto un ragazzo poco più che diciottenne, agli inizi degli ’80, a dichiararsi obiettore, le emozioni vissute nei venti mesi di servizio e le ripercussioni che tale esperienza ha portato nella vita quotidiana di un giovane di quegli anni e nell’attuale realtà familiare e lavorativa.

Infine, grazie alla testimonianza di Shahar Fogelman, ragazzo israeliano dello Studentato Internazionale di Rondine, è stato possibile approfondire più concretamente l’odierna situazione giovanile in tale realtà mediorientale, l’embrionale opportunità per le ragazze di obiezione alle armi e parallelamente il non riconoscimento dello stesso per i giovani ragazzi, obbligati a prestare servizio militare per una durata complessiva di tre anni.

La recente sospensione della leva obbligatoria, coincidente con l’inizio della legge sul servizio civile volontario (aperto a ogni ragazzo e ragazza di età compresa tra i 18 e i 28 anni), sancisce la chiusura di un’esperienza che per moltissimi giovani  ha rappresentato una tappa fondamentale della propria vita, tappa che in certi casi ha prodotto un cambiamento profondo e significativo non solo nello stile o modo di vita, ma anche nelle scelte e negli obiettivi futuri.
Si tratta però solo di una chiusura a livello “burocratico”, perché i sentimenti, i principi e i valori che l’obiezione ha rappresentato e testimoniato in tutti questi anni si possono ritrovare e leggere ancora oggi negli occhi, nei ricordi e nelle parole dei tanti giovani, adulti e padri di famiglia che hanno avuto modo di vivere quest’esperienza.
Infatti, il 1 gennaio 2005 non deve essere preso come la fine di qualche cosa ma come l’inizio di una nuova parentesi, di una nuova possibilità per un impegno serio, concreto e coinvolgente che può essere pienamente vissuto anche dalle ragazze, un impegno di pace, attenzione al prossimo, equità, giustizia e solidarietà, un impegno carico di speranza ed ottimismo per i giovani d’oggi e per la società intera. Un impegno di sensibilizzazione e di testimonianza sia a livello locale, che nazionale e non, soprattutto verso quelle realtà e nazioni dove, ancora oggi, non è possibile per un giovane fare una scelta di obiezione alle armi e di nonviolenza a servizio dell’uomo e della comunità.

Gabriele Chianucci
Operatore Caritas

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