Dopo le Misericordie, la Cnesc e la Consulta nazionale, con un duro comunicato stampa, anche la Focsiv, federazione di 60 organizzazioni non governative (Ong), prende oggi posizione rispetto all’attuale situazione che vive il servizio civile nazionale e all’imminente uscita del bando. «Dopo aver accolto la sfida e la volontà espressa in più occasioni dal Governo, per voce del ministro Ferrero e del sottosegretario Cristina De Luca, di incrementare il contingente estero del Servizio Civile Nazionale, – scrive Sergio Marelli, Direttore Generale FOCSIV – riconoscendo a questa esperienza un alto valore formativo in termini di cittadinanza attiva globale e di costruzione della pace nel mondo, la FOCSIV paga l’aver investito e creduto in tale esperienza, sia per la mancanza di coerenza politica da parte del governo uscente che di serietà professionale da parte dell’Ufficio Nazionale Servizio Civile».
Il riferimento, in particolare, è alla valutazione dei progetti: «La FOCSIV, l’ente che di più ogni altro ha contribuito in questi anni ad accrescere il sistema del servizio civile estero – inviando in 5 anni 430 giovani in servizio civile in 35 paesi nei sud del mondo – paga una valutazione dei progetti veramente allarmante: 90 posti tagliati su 250 richiesti». Alla fine un appello di Marelli al nuovo Governo: «Chiediamo un maggior investimento per rafforzare una esperienza, quella del Servizio Civile all’estero, capace di arricchire i giovani e di consegnare al mondo un immagine dell’Italia di pace e di solidarietà e dall’altra parte all’Ufficio di rispettare la serietà e gli investimenti degli enti che da più tempo chiedono una programmazione seria e chiara dell’intero sistema del Servizio Civile Nazionale». Leggi qui tutto il comunicato
[PDF].