«Gentile Presidente, nessuno ha mai messo in discussione la Festa della Repubblica, ma semplicemente l’inutile, costosa ed anacronistica parata militare. La nostra Repubblica – fondata sul lavoro – sta attraversando una gravissima crisi economica e stiamo fronteggiando un drammatico terremoto: non è questo il momento di sprecare soldi nelle sfilate militari». E’ quanto hanno dichiarato ieri Giulio Marcon e Massimo Paolicelli della campagna "Sbilanciamoci!", in merito alla proposta di annullare la parata militare del 2 giugno, alla quale parteciperanno anche 41 giovani in servizio civile, e destinare i fondi risparmiati all’emergenza del terremoto. Ma in serata, dopo un incontro al Quirinale con il Presidente del Senato, il Presidente della Camera dei Deputati e il Presidente del Consiglio, Napolitano conferma la parata, specificando che sarà improntata «a criteri di particolare funzionalità e sobrietà, sia per i limiti entro cui si svolgerà la rassegna militare, sia per i caratteri che assumerà l'incontro in Quirinale con i rappresentanti del Corpo Diplomatico, di tutte le istituzioni e di significative espressioni della società civile».
Per Paolicelli e Marcon però «con gli stessi soldi spesi per la parata militare si possono garantire nella prossima settimana, i soccorsi di emergenza (tende, viveri, medicinali, ecc.) ad oltre 5.000 persone». «E’ irresponsabile – hanno proseguito – spendere tanti soldi per far sfilare carri armati e mezzi blindati, mentre gli stessi fondi potrebbero essere investiti per aiutare le popolazioni». «La sospensione della parata militare, deve essere solo il punto di partenza di una più ampia riduzione delle spese militari. Infatti – hanno concluso Marcon e Paolicelli – non ci si può lamentare di non avere soldi per difendersi dalle calamità naturali (mettendo nuove accise sulla benzina) e poi spendere oltre 10 miliardi di euro per acquistare 90 inutili cacciabombardieri F35».