2 giugno: il Movimento Nonviolento chiede pari dignità per il servizio civile

«L'unica marcia che ci piace è la Perugia-Assisi, per la pace ed il disarmo». Così ha dichiarato Mao Valpiana , Presidente nazionale del Movimento Nonviolento,  a proposito delle polemiche nate in questi giorni sulla partecipazione dei giovani in servizio civile alla sfilata del 2 giugno. E poi precisa: «Non possiamo accettare che la presenza dei giovani del servizio civile alla parata del 2 giugno sia “sotto il comando dei militari”. La difesa nonviolenta della patria, riconosciuta dalle sentenze della Corte Costituzionale, deve avere pari dignità e piena autonomia». 


«Da anni – prosegue Valpiana – manifestiamo il nostro disagio per il fatto che la Festa della Repubblica viene celebrata con la sfilata delle Forze Armate. Se l'Italia è fondata sul lavoro e ripudia la guerra (articoli 1 e 11 della Costituzione) a sfilare davanti al Capo dello Stato dovrebbero essere i lavoratori e i pacifisti». Il Presidente del Movimento Nonviolento ricorda comunque la positività della presenza dei giovani in servizio civile: «Finalmente viene riconosciuta l'esistenza e reso visibile il ruolo di una difesa diversa da quella armata, la difesa civile, non armata e nonviolenta». «Non ci accontenteremo però – precisa -, di questa apertura formale fino a che non ci sarà un pari riconoscimento anche sul piano economico e finanziario. Esiste uno squilibrio totale a favore delle spese belliche, mentre la difesa nonviolenta è lasciata a quota zero». Per questo chiede anche che il 2 giugno i giovani semplicemente camminino «nel pieno rispetto delle istituzioni e della persona del Presidente, come fanno quotidianamente, come fanno da 50 anni alla marcia Perugia-Assisi, con le loro bandiere arcobaleno della pace e della nonviolenza». «Siamo certi – conclude Valpiana – che il Presidente Napolitano apprezzerebbe molto di più una libera, gioiosa, spontanea passeggiata giovanile, piuttosto che una ipocrita “camminata coordinata” dai militari». Leggi tutto il comunicato qui in PDF .

One thought to “2 giugno: il Movimento Nonviolento chiede pari dignità per il servizio civile”

  1. A seguito delle polemiche scaturite dalla pubblicazione delle foto dei Volontari del S.C.N. su questo social network,NOI, VOLONTARI TUTTI abbiamo deciso di nn tacere.Cominciamo col chiarire che a questo importante evento stiamo partecipando in maniera del tutto VOLONTARIA e DELIBERATA mettendoci cuore, passione e impegno. Ci DISSOCIAMO da quanto affermato dalla Sig.ra Fania Alemanno che ci dovrebbe rappresentare e che si è invece astenuta dal farlo,facendo venir meno la fiducia,l’incoraggiamento ed il rispetto che ci sono dovuti.Riteniamo si stia alzando un polverone di inesattezze e drammaticità volto solo a creare confusione e destabilizzazione in un sistema già fortemente provato da criticità ben più rilevanti.
    La sfilata del 2 Giugno, e tengo a sottolineare SFILATA,è in onore della festa della REPUBBLICA e non delle Forze armate che hanno già le loro date e i loro festeggiamenti. Il S.C.N. si prepara a questo importante evento affianco a corpi militari armati e corpi non armati come i volontari della croce rossa,le croci rossine o i pompieri, per citarne alcuni. Tutti, INDISTINTAMENTE, sfiliamo tenendo lo stesso passo ritmico, cadenzato e sostenuto che, per gente che non è abbastanza informata e/o non si è presa la briga di farlo, viene definito “marcia” come se “marcia” poi, debba necessariamente corrispondere al militare. Ebbene Signori, il S.C.N. NON SOTTOSTà ad alcun ordine militaresco. Questo, piuttosto, viene trattato con rispetto, simpatia e cortesia dagli stessi. La famosa “marcia” armonizza i passi di tutti rendendoli vistosi, fragorosi e vivaci. Un passo che risuoni all’unisono con quello militare non veste il S.C.N. di anologia alcuna con questo.Mi pare che non debba essere io, qui, a ricordare la Necessità e imprescindibilità di queste due strutture:l’una costituita per la difesa dello Stato e garante della sua indipendenza ed integrità, l’altra per ricoprire incarichi volti all’assistenza,al sociale e alla promozione culturale. Detto questo, evitiamo di soffermarci troppo sulla forma e badiamo invece alla sostanza: siamo e dobbiamo essere una Nazione unita, compatta e coesa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *