«Sarebbe vergognoso far marciare il 2 giugno i giovani in servizio civile obbligandoli a ripetere il passo militare». E' quanto ha dichiarato in un comunicato stampa Cecilia Carmassi, Responsabile Politiche per la famiglia, Associazionismo e Terzo Settore del PD, in merito alla questione nata sulle modalità di partecipazione dei giovani in servizio civile alla sfilata della Festa della Repubblica. Eppure nelle parole di qualche giorno fa di Corrado Castobello, Rappresentante nazionale dei volontari, sembrava tutto a posto: i 41 ragazzi coinvolti nell'iniziativa, avrebbero iniziato un piccolo addestramento «per imparare non a marciare – precisava Castobello -, ma ad usare un passo cadenzato, per essere più ordinati».
Ma oggi la protesta è stata sollevata proprio da Fania Alemanno, anche lei Rappresentante nazionale dei volontari, che su Facebook ha scritto oggi: «L'accordo tra Ufficio nazionale e Rappresentanza riportava la necessità di individuare un passo "cadenzato" che desse ordine ai ragazzi in sfilata. La richiesta esplicita era di non farli marciare».«Il servizio civile – ha precisato sulla stessa linea Carmassi – è un altro modo di difendere la patria e il concetto di ordine che qualcuno vuole imporre ricorderebbe altre tristi epoche. Ci auguriamo quindi che qualcuno ci ripensi: i civili sanno sfilare. Lo fanno in tante occasioni nella loro vita e hanno il diritto di sfilare in modo civile senza la necessità di essere inquadrati nel sistema militare». «Forse questo ennesimo episodio ci racconta di un Paese che rischia di preoccuparsi solo della forma e poco della sostanza, forse è l'ennesima dimostrazione che queste parate andrebbero rimesse in discussione, destinando le risorse risparmiate a servizi per i cittadini a cominciare dal servizio civile stesso che rischia di essere cancellato», ha concluso l'esponente del Partito Democratico. In giornata è intervenuto anche Enrico Maria Borrelli, Presidente di Amesci, che ha dichiarato in una nota che «la partecipazione dei volontari alla parata per la Festa della Repubblica ha senso se si consente al mondo del servizio civile nazionale di esprimere il valore civile e civico dell’impegno dei giovani». «Irreggimentarli come fossero soldati rischia di richiamare un approccio culturale oramai superato dalla coscienza civile del Paese. Ci auguriamo che l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile voglia rimediare subito a quello che ci appare come un’iniziativa incomprensibile» ha concluso.
A seguito delle polemiche scaturite dalla pubblicazione delle foto dei Volontari del S.C.N. su questo social network,NOI, VOLONTARI TUTTI abbiamo deciso di nn tacere.Cominciamo col chiarire che a questo importante evento stiamo partecipando in maniera del tutto VOLONTARIA e DELIBERATA mettendoci cuore, passione e impegno. Ci DISSOCIAMO da quanto affermato dalla Sig.ra Fania Alemanno che ci dovrebbe rappresentare e che si è invece astenuta dal farlo,facendo venir meno la fiducia,l’incoraggiamento ed il rispetto che ci sono dovuti.Riteniamo si stia alzando un polverone di inesattezze e drammaticità volto solo a creare confusione e destabilizzazione in un sistema già fortemente provato da criticità ben più rilevanti.
La sfilata del 2 Giugno, e tengo a sottolineare SFILATA,è in onore della festa della REPUBBLICA e non delle Forze armate che hanno già le loro date e i loro festeggiamenti. Il S.C.N. si prepara a questo importante evento affianco a corpi militari armati e corpi non armati come i volontari della croce rossa,le croci rossine o i pompieri, per citarne alcuni. Tutti, INDISTINTAMENTE, sfiliamo tenendo lo stesso passo ritmico, cadenzato e sostenuto che, per gente che non è abbastanza informata e/o non si è presa la briga di farlo, viene definito “marcia” come se “marcia” poi, debba necessariamente corrispondere al militare. Ebbene Signori, il S.C.N. NON SOTTOSTà ad alcun ordine militaresco. Questo, piuttosto, viene trattato con rispetto, simpatia e cortesia dagli stessi. La famosa “marcia” armonizza i passi di tutti rendendoli vistosi, fragorosi e vivaci. Un passo che risuoni all’unisono con quello militare non veste il S.C.N. di anologia alcuna con questo.Mi pare che non debba essere io, qui, a ricordare la Necessità e imprescindibilità di queste due strutture:l’una costituita per la difesa dello Stato e garante della sua indipendenza ed integrità, l’altra per ricoprire incarichi volti all’assistenza,al sociale e alla promozione culturale. Detto questo, evitiamo di soffermarci troppo sulla forma e badiamo invece alla sostanza: siamo e dobbiamo essere una Nazione unita, compatta e coesa.
Grazie del tuo contributo Maria Grazia, su questo blog siamo sempre aperti a riportare la voce di voi volontari. A presto e buon servizio.
Francesco