40 anni fa la discussione della prima legge sull’obiezione di coscienza e servizio civile

Foto_manifestazione_obiettoriIl 6 dicembre del 1972, quaranta anni fa, la Commissione Difesa della Camera cominciava la discussione di quella che sarebbe stata, di lì a pochi giorni, la legge n. 772 che riconosceva per la prima volta l’obiezione di coscienza al servizio militare. Proprio il 15 dicembre prossimo, nella data della promulgazione della legge, un Convegno a Firenze ricorderà questo anniversario e le altre vicende storiche che hanno caratterizzato l'obiezione di coscienza e il servizio civile in questi decenni.


All'epoca, i membri della Commissione avevano da esaminare quattro proposte di legge presentate alla Camera rispettivamente dagli onorevoli Carlo Fracanzani, Maria Eletta Martini (entrambi della Democrazia Cristiana), Stefano Servadei (Partito Socialista Italiano) e Luigi Anderlini (gruppo Misto) oltre a quella del democristiano Giovanni Marcora già approvata dal Senato. Il relatore, il democristiano Gustavo De Meo, nella sua relazione dichiarò di non essere d’accordo con l’impostazione di fondo delle quattro proposte e propose di assumere come testo base quello già approvato dal Senato (che infatti sarà poi quello che diverrà legge), pur ammettendo le “insoddisfazioni quasi generali esistenti” su quest’ultimo testo. Inoltre, invitò i deputati ad approvare il testo “con una certa urgenza”. Nel corso della discussione, oltre ai suddetti quattro deputati intervennero gli onorevoli Bandiera, Birindelli, Bubbico, Cervone, D’Auria, De Lorenzo, Giomo, Guadalupi, Lizzero, Nahoum, Niccolai, Villa, mentre a nome del Governo intervenne l’on. Vito Lattanzio, Sottosegretario alla Difesa.

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