Un articolo di Cristina Da Rold, illustra con una serie di infografiche, la situazione del servizio civile nazionale, a partire dai dati ufficiali e da quelli degli ultimi rapporti di Arci Servizio Civile. «Non mi sento di andare oltre la moderata soddisfazione per le misure intraprese dal Premier Matteo Renzi» afferma Licio Palazzini, Presidente CNESC e ASC, nell'articolo. «Come ASC siamo lieti che il problema sia stato preso seriamente e che per il servizio civile sia stato ampliata l’originaria previsione della Legge di Stabilità 2015. Al tempo stesso però, per il progetto del Governo si rivelerà una buona soluzione per il 2015, ma non per il lungo termine».
«Le risorse disponibili per il 2015 – spiega Cristina Da Rold – sono tali che l’ufficio nazionale potrebbe coprire un po’ più di 35 mila giovani, che rispetto ai 18 mila sono parecchi. Ci sono poi 5.400 i posti coperti dalla cosiddetta garanzia giovani e 2.500 per il servizio civile, come da accordi annunciati nell’ambito dei beni culturali e ambientali. Un totale circa di 40.500 posti messi a bando in totale nel 2015, più o meno quanto la Germania e più della Francia». Ma c’è un ma. «Per raggiungere i 23.400 posti prima della legge di stabilità il dipartimento aveva mobilitato le risorse residue complessive del 2013, del 2014 e del 2015. Le stime tuttavia parlano di 5.400 euro a giovane all’anno, ovvero 220 milioni di euro in totale: 433 euro al mese di contributo per ogni giovane, a cui si vanno sommati i costi per l’assicurazione e quelli per il rimborso agli enti della sola formazione generale erogata. Il problema è che questo obiettivo potrà essere raggiunto nel 2015, ma fra un anno a quest’ora ci staremo chiedendo come riuscire a riprodurre queste cifre anche nel 2016, dal momento che le risorse residue su cui si è fondata questa manovra per il 2015, cioè appunto quelle derivanti dal 2013 e dal 2014, saranno esaurite» spiega ancora Palazzini. «A sentire questi numeri è facile parlare in torni entusiastici – conclude il Presidente ASC – ma la vera prova del nove la vedremo proprio lungo quest’anno appena aperto, dove capiremo se questi investimenti sono stati una meteora, o frutto di una pianificazione a lungo termine».