Rappresentanza volontari: “Tagli al servizio civile gesto grave”

I Rappresentanti Nazionali dei giovani in servizio civile, con un comunicato [PDF], hanno preso oggi posizione rispetto alla notizia diffusa nei giorni scorsi di un taglio nella Legge di Stabilità ai fondi del servizio civile. «Per l’ennesima volta negli ultimi anni – scrivono Yuri Broccoli, Antonia Annamaria Paparella, Edda D’Amico e Francesco Violi -, si assiste alla deprecabile scelta del Governo di essere in linea con i Governi precedenti nel taglio sistematico dei fondi al Servizio Civile. Dopo gli annunci e le rassicurazione del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che nei mesi scorsi aveva garantito il suo personale impegno ad arrivare a 100mila volontari in servizio nei prossimi anni e ad avviare un percorso di Servizio Civile Universale, arriva la notizia dell’ulteriore taglio di circa 10 milioni di euro del Fondo Nazionale, inserito nella legge di Stabilità».


«Nonostante le rassicurazioni e l’impegno preso dal Sottosegretario Luigi Bobba riguardo il recupero di queste cifre nel percorso di approvazione della Finanziaria in Parlamento, quel che la Rappresentanza intende sottolineare con forza è la gravità del gesto, il suo significato culturale, in un Paese come l’Italia, che continua sistematicamente parlare di giovani in maniera spesso strumentale e propagandistica e a finanziare la difesa armata in modi anche discutibili (dagli F35 alle missioni militari), depauperarando il patrimonio di reale prevenzione sociale che la difesa non armata e nonviolenta rappresenta», scrivono ancora i quattro Rappresentanti in Consulta Nazionale. «Quale messaggio – concludono – lancia ai giovani il Governo con questi gesti? Qual è il futuro che si vuole costruire per questo Paese? Sosteniamo, dunque, il Sottosegretario Bobba nella sua azione di recupero dei fondi ma non solo, per inserire nella Legge di Stabilità un chiaro investimento nel SCN per mantenere la promessa di universalità. Chiediamo, inoltre, a tutta società civile di mobilitarsi al nostro fianco affinché in questo Paese si smetta di parlare sulla pelle dei giovani soltanto quando fa comodo».

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