In attesa della presentazione del testo sulla riforma del Terzo settore e del servizio civile, nella sua forma definitiva approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso giovedì, sono arrivati commenti positivi sia dalla CNESC che dal Forum nazionale del Servizio Civile (FNSC).
«La Cnesc esprime una decisa soddisfazione per l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della legge di delega al Governo per la riforma del Terzo Settore, in particolare per la parte che riguarda la disciplina del “Servizio Civile Universale”», ha dichiara il presidente Licio Palazzini. «Siamo consapevoli che il percorso per il SCU è solo agli inizi – ha proseguito – e che potrebbero esserci discussioni e disaccordi su temi organizzativi o economici anche rilevanti ma diamo atto a questo Governo, al Presidente del Consiglio, ai Ministri e al Sottosegretario delegato che hanno elaborato il testo di aver collocato il SCU fra le istituzioni basilari della società italiana, raccogliendo l’impostazione di fondo che avevamo proposto con il Servizio Civile per “tutti quelli che chiedono di farlo». «In coerenza con questo impianto e per accorciarne la necessaria fase transitoria dall’attuale Servizio Civile Nazionale chiediamo al Governo – ha poi concluso Palazzini – che già nella legge di stabilità 2015 si passi da 77 milioni a 200 milioni». «Siamo soddisfatti per i tempi celeri del Governo nel confermare il percorso di riforma del terzo settore e del servizio civile e lo siamo anche per i contenuti che il decreto legge raccoglie quale esito di una fruttuosa consultazione avuta con le parti in questi mesi», ha aggiunto Enrico Maria Borrelli, Presidente del FNSC, che poi indica nella programmazione pluriennale, nell'apertura agli stranieri e nel riconoscimento delle competenze alcuni aspetti innovativi della riforma.