I giovani del servizio civile scrivono a Renzi

Ieri la rappresentanza giovanile del mondo del Servizio Civile italiano, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per augurargli «“buon lavoro” e ringraziare per l’attenzione e l’interesse dimostrati nei confronti del Servizio Civile, quale istituto di difesa civile non armata e nonviolenta della Patria e quale occasione di rilancio dell’operatività sociale dei giovani cittadini». L'iniziativa arriva dall'AISeC – Associazione Italiana Servizio Civile insieme alla Rappresentanza nazionale dei volontari di Servizio civile.


«Il nostro auspicio – si può leggere nella lettera – è il rilancio del Servizio Civile, non trascurandone la sua peculiarità e la sua storia». «In attesa di sapere a chi verrà affidata la delega, è per noi fondamentale rinnovare la necessità della riforma della legge 64/2001, la quale, dopo anni di applicazione, ha dimostrato delle lacune alle quali è opportuno porre rimedio», ha spiegato Fania Alemanno, Presidente di AISeC. «Decine di migliaia di ragazzi aspettano con ansia che una nuova legge dia slancio all’istituto di difesa, cercando di uscire da un pantano nel quale si è fermi da troppo tempo: la necessità di una progettazione pluriennale, la stabilità dei fondi previsti, il riconoscimento formale dello status del Volontario sono solo alcuni degli elementi sul quale è prioritario soffermarsi» ha poi aggiunto Margherita Vismara, rappresentante nazionale dei Volontari. mentre nella nota congiunta si legge: «Le tante proposte giunte in merito – Servizio Civile d’Inserimento, Servizio Civile Universale, Servizio Civile Europeo ed i neonati Corpi Civili di Pace – infatti, non possono appiattirsi sulla legge attualmente in vigore, né presentarsi come “copie” dell’Istituto esistente o surrogati dell’ennesima modalità atipica di contratto lavorativo». Infine la disponibilità da parte di AISeC e la Rappresentanza «affinché l’interlocuzione istituzionale inerente il Servizio Civile, misura destinata ai giovani, parta dai giovani».

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