Palazzini (CNESC): il servizio civile ha bisogno di una delega politica forte

La CNESC ha rinnovato nei giorni scorsi i suoi organismi e la sua azione all’insegna “della novità e della continuità”, come ha dichiarato a "Redattore Sociale" il neo Presidente Licio Palazzini, che poi ha aggiunto: «Dal Presidente del Consiglio Renzi, al di là del richiamo al servizio civile europeo e “universale”, ci aspettiamo l’assegnazione di una delega “politica” in materia, che sappia governare la fase particolare che stiamo vivendo». Delega che dovrebbe in teoria arrivare oggi con la nomina dei Viceministri e dei Sottosegretari.


«L’Assemblea – ha spiegato a "Redattore Sociale" Palazzini – ha confermato il percorso tradizionale di interlocuzione con Il Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale, ma anche ribadito quanto sia essenziale il percorso politico e culturale avviato il 15 dicembre 2012 in occasione del Convegno di Firenze a 40 anni dalla prima legge sull’obiezione di coscienza. In questa ottica va letta la novità dell’assegnazione di deleghe su filoni specifici di azione, in un’ottica di impegno più corale di tutte le associazioni socie della CNESC». Le deleghe riprendono gli ambiti di azione su cui la CNESC intende rafforzare il suo impegno nei prossimi mesi e accanto a quelli più tradizionali, come la “Valorizzazione della storia dell’obiezione di coscienza e del servizio civile nelle esperienze dei soggetti sociali”, l’“Educazione, formazione e certificazione nel servizio civile” e il tema “Disabilità e servizio civile”, ci sono altri più innovativi come l’approfondimento della proposta del “servizio civile europeo” in vista del semestre di Presidenza italiano del Consiglio Europeo, del collegamento tra servizio civile e Garanzia Giovani, della sperimentazione dei Corpi Civili di Pace, dell’iniziativa dell’Arena di Pace del 25 aprile prossimo a Verona e dell’Expo 2015. La CNESC ha anche deciso di coinvolgere, in una stretta collaborazione con il suo Consiglio di Presidenza, anche gli altri soci presenti nella Consulta nazionale del Servizio Civile. Sul versante più politico, all’indomani della fiducia al Governo Renzi, con il Presidente del Consiglio che nella sue repliche al Senato e alla Camera ha citato due volte il servizio civile, Palazzini è stato chiaro: «E’ importante che il Governo capisca che se intende dar seguito all’idea di un nuovo servizio civile, non può pensare di dare per morto quello attuale e pensare di ricominciare da zero. Nella prospettiva del servizio civile ‘per tutti’, su base volontaria, la riforma della legge 64/2001 ferma dal 2010, assume una finalità nuova. Non una manutenzione per tamponare alcuni punti critici, ma vettore per una nuova stagione del servizio civile italiano in Europa. Per questo si dovrebbe partire dall’assegnazione di una delega ‘politica’ forte e competente, che, nella transizione al nuovo, sappia gestire bene l’ordinario del servizio civile». «L’altro passaggio per noi ineludibile – ha proseguito il neo Presidente CNESC – è l’incardinamento quanto prima in Commissione Affari Costituzionali della Camera o del Senato delle varie proposte di riforma esistenti sul servizio civile nazionale. Atto che avrebbe un forte valore politico anche verso gli altri Paesi europei, tanto più se avvenisse prima del semestre di Presidenza dell’Italia». «Un terzo segnale importante di reale volontà da parte di questo Governo di andare verso un servizio civile ‘per tutti’, sarebbe il suo rafforzamento economico, con uno stanziamento per il 2015 e 2016 di almeno 200milioni di euro all’anno, al posto dei 75milioni attualmente previsti dall’ultima Legge di Stabilità», ha aggiuto Palazzini, che poi ha concluso: «Il tempo è breve, la partita è ancora aperta, ma occorre, dopo tante elaborazioni, passare al tempo della decisione politica da parte delle Istituzioni». [Fonte: Redattore Sociale]

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