Con una lettera inviata alla Ministra per l’integrazione Cécile Kyenge, che ha ricevuto lo
scorso 26 giugno la delega alle Politiche giovanili e al Servizio civile nazionale,
l’Associazione Studi Giuridici per l’Immigrazione (ASGI) ha chiesto che il prossimo bando
nazionale sia aperto anche ai giovani stranieri residenti in Italia.
«Nel gennaio di un anno fa – scrive ASGI secondo quanto riporta Redattore Sociale – il
Tribunale di Milano (sezione lavoro), con un’ordinanza ha dichiarato il carattere
discriminatorio del Bando per la selezione di 10.481 volontari da impiegare in progetti del
servizio civile in Italia e all'estero pubblicato il 20 settembre 2011, nella misura in cui
richiede tra i requisiti e le condizioni di ammissione il possesso della cittadinanza
italiana». La sentenza è stata successivamente confermata a dicembre, quando i giudici di
appello hanno definito “irragionevole” l’esclusione dei giovani stranieri dal Bando
nazionale di servizio civile, ed essa “vincola la Pubblica Amministrazione che, ai sensi
dell’art. 97 della Costituzione, deve operare secondo il principio di legalità e dunque nel
rispetto della legge cosi come interpretata e applicata dai Giudici della Repubblica”,
precisa l’Associazione di avvocati. L’ASGI chiede quindi all’on. Kyenge, che nel suo
Ministero segue tra l’altro proprio il tema dell’integrazione, “di provvedere in
ottemperanza alla decisione della Corte d’Appello di Milano” e si rende disponibile “ad un
incontro per approfondire gli aspetti tecnici della questione che, ci rendiamo conto, sono
senz’altro complessi”. «D’altra parte – conclude l’Associazione rivolgendosi alla Ministra –
le saranno sicuramente evidenti gli enormi benefici che una politica di integrazione
riceverebbe dalla estensione non tanto di un ‘diritto’, ma (questa volta) di un ‘dovere’ di
solidarietà quale quello implicito nell’istituto del servizio civile». [Fonte: Redattore
Sociale]