Sono partiti ieri per un anno di servizio civile nelle zone dell'Emilia Romagna colpite dal
sisma del maggio 2012, i 500 giovani selezionati tra i 2.847 che hanno presentato domanda nelle
scorse settimane. Due i progetti istituiti: il primo "Per Daniele: Straordinario Come Voi”
(bando straordinario del 15 gennaio 2013 intitolato a Daniele Ghillani, il giovane di Parma che
ha perso la vita mentre svolgeva attività di servizio civile in Brasile), il secondo “Ri-partire
dalla cultura e dal patrimonio artistico” (bando speciale del 15 febbraio per i beni culturali).
Una nota della Regione Emilia Romagna precisa come «l’età media dei giovani che hanno presentato
domanda è di 23 anni. Sono state più numerose le candidature femminili (1.654) rispetto a quelle
maschili (1.193)». Inoltre «la maggior parte delle domande (2.414) è stata inviata da giovani
residenti o domiciliati in Emilia-Romagna: 1.803 per il servizio civile nazionale del progetto
“Per Daniele”, 308 per il servizio civile regionale e 303 per “Ripartire dalla cultura”.
Al secondo posto quelle di giovani residenti o domiciliati in Puglia (85), in Veneto (65), in
Sicilia (58) e in Campania (47). A livello di titolo di studio, la maggior parte dei candidati è
in possesso di licenza media superiore (1504), e per quanto riguarda la nazionalità più
presentata tra le domande per il servizio civile regionale (“Per Daniele”), al primo posto c’è
il Marocco (53), seguito dal Pakistan (32 domande), Camerun (31 domande) e Tunisia (25)».
«Questa esperienza straordinaria di servizio civile è un evento particolarmente significativo
per il nostro territorio», ha sottolineato l’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa
Marzocchi. «Le quasi 2500 domande – ha aggiunto – dimostrano che i giovani sono solidali, sensibili, reattivi. E'
necessario averlo sempre presente per promuovere ogni causa che possa favorire la loro
motivazione, in modo particolare in questo difficilissimo momento economico e sociale. Vogliamo
assolutamente sfruttare questa preziosa occasione di aiuto concreto e così diffuso sul
territorio perché promuove una riflessione anche in ambito nazionale a sostegno del valore
dell'esperienza del servizio civile, ora più che mai, precaria e a rischio». L’assessore ha anche ricordato che l’avvio del lavoro dei giovani volontari in Emilia-Romagna
avviene in concomitanza del quarto anniversario del terremoto dell’Aquila e voluto mandare un
messaggio di vicinanza alle famiglie dei ragazzi che hanno perso la vita in quell’occasione.