65 anni fa moriva il Mahatma Gandhi, profeta della nonviolenza

GandhiIl 30 gennaio 1948, sessantacinque anni fa, un fondamentalista indu uccideva a Nuova Delhi il Mahatma Gandhi. Profeta della nonviolenza e della disobbedienza civile, artefice dell'indipendanza dell'India, la sua data di nascita (2 ottobre) dal 2007 è stata anche dichiarata Giornata internazionale della nonviolenza dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.


La pratica della nonviolenza proposta da Gandhi ha segnato anche la storia dell’obiezione di coscienza e del servizio civile: Aldo Capitini si fece portavoce in Italia di questa idea, che ispirò poi il primo obiettore italiano per motivi di coscienza, Pietro Pinna, nel 1948. Mao Valpiana, Presidente del Movimento Nonviolento fondato proprio da Aldo Capitini, ricorda la figura di Gandhi e l'attualità del suo messaggio nonviolento. «Il movimento contro la guerra – scrive Valpiana -, se vuole avere un futuro e non essere solo un fuoco di paglia che si spegne alla prima pioggia di bombe, deve saper adottare tutti i metodi rigorosi della nonviolenza. E’ ancora Gandhi a parlar chiaro: “Si dice: i mezzi in fin dei conti sono mezzi. Io dico: i mezzi in fin dei conti sono tutto” Il mondo è solo all’inizio dell’esplorazione delle potenzialità della nonviolenza e noi crediamo che essa sia una prospettiva indispensabile per il futuro dell’umanità».

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *