40anni di obiezione di coscienza e servizio civile: Massimo Paolicelli

Sull'agenzia di stampa "Adista" Massimo Paolicelli, Presidente Associazione obiettori nonviolenti (Aon), racconta il cammino di 40 anni di obiezione di coscienza e di servizio civile, in prossimità dell'anniversario della prima legge su questi temi, la n. 772 del 15 dicembre 1972.


«Il tema della difesa nonviolenta – spiega Paolicelli – resta centrale sia nel servizio civile degli obiettori che in quello volontario, ed è proprio questo aspetto, insieme ad un complessivo disinteresse, che porta questo tema ad essere spesso boicottato. Finché si parla di “bravi ragazzi” che aiutano il prossimo con il servizio civile non c’è alcun problema; ma quando si afferma che il servizio civile vuole costruire una difesa nonviolenta alternativa a quella in armi nascono le difficoltà. Vale più di mille discorsi la disparità di trattamento economico delle due forme di difesa: per la difesa in armi ogni anno nel nostro Paese si spendono oltre 23 miliardi di euro, per il servizio civile si fatica a trovare 71 milioni di euro». «Se non si riesce a gestire e trovare fondi per l’attuale servizio civile conclude il Presidente dell'AON -, diventa un esercizio di stile lanciare proposte per un servizio civile obbligatorio nazionale o magari europeo. Si cerchi piuttosto di non acquistare i 90 cacciabombardieri F-35 e di finanziare adeguatamente il servizio civile, permettendo ad almeno 50mila giovani ogni anno di svolgere un servizio che dia risposte concrete alle vere emergenze che ogni giorno investono il Paese, favorendo tra i giovani la crescita di una cittadinanza attiva propedeutica alla costruzione della pace e della solidarietà».

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