In occasione del Convegno "Avrei (ancora) un’obiezione!", che si svolgerà a Firenze il 15 e 16 dicembre prossimo
per ricordare i 40 anni dalla prima legge sull'obiezione di coscienza, abbiamo chiesto a vari protagonisti del
servizio civile di allora e di oggi di raccontarci la loro personale storia. Licio Palazzini, attuale Presidente
di Arci Servizio Civile ed uno dei relatori del Convegno, ricorda come la sua personale esperienza di obiettore
«si sia svolta fra San Giovanni Valdarno e Firenze fra il 1981 e il 1982 ed ha accompagnato la mia collaborazione
con ARCI Valdarno
e ARCI Toscana».
«L'impegno più insidioso – ci spiega Palazzini – fu quello di non essere totalmente assorbito dalla sfida di far
crescere l’associazione e mi furono di aiuto le letture e soprattutto alcune amicizie acliste. Mi tenevano con la
testa sopra le attività! Fu un’esperienza individuale e anche questo mi pesava, ragion per cui mi dissi che
nel futuro avrebbe dovuto essere di gruppo». Anche per questo – prosegue -, riflettendo sull'attuale Servizio civile
nazionale, questo «deve essere un’esperienza che ti fa crescere individualmente e quindi ti fa
operare in gruppo. Dalla formazione alle attività e alla loro verifica». «Proprio l’importanza della formazione è
un valore che appresi con l’obiezione e che continua nel servizio civile nazionale», conclude il Presidente di
ASC.