Servizio civile: crescono ancora le domande di partecipazione

Mentre finanziamenti e posti disponibili diminuiscono o non variano, nel servizio civile nazionale rimane sempre altissima la richiesta di partecipazione da parte dei giovani. I dati arrivano dall'ultima "Relazione al Parlamento" che stiamo approfondendo in questi giorni, e segnalano un nuovo record nella copertura dei posti messi a bando nel 2011, che ha raggiunto il 97,4%, con un incremento del 4,6% rispetto al 2010.

«Si confermano – dice la Relazione (pag. 117) – le dinamiche registrate negli anni precedenti, con un’eccedenza di domande presentate superiore ai posti disponibili. Significativo, sotto questo profilo è il numero totale delle domande presentate (75.864) che è oltre il quadruplo (4,63) del numero dei volontari richiesti (16.359) che supera nettamente il risultato del 2010 (3,7 domande per ogni posto disponibile)».
Al Sud (isole comprese), a parte la parentesi del 2008, continua il trend degli anni precedenti con il 59,3%
delle domande (era il 60,3% nel 2010). Il Centro con il 20,6%, rispetto al 21,8% dell’anno precedente, si
attesta ancora prima del Nord (18,0%) confermando il cambio di tendenza già registrato nel 2010. L’estero con
appena il 2,05% si conferma all’ultimo posto, anche se nel 2010 era all’1,6%.

Tabella_copertura_posti

2 thoughts to “Servizio civile: crescono ancora le domande di partecipazione”

  1. Ciò che andrebbe realmente indagato per amore di verità e trasparenza attiene ai criteri di scelta utilizzati da coloro che decidono quali progetti approvare e a quali enti affidare i volontari. Nel meridione esistono realtà di lassismo totale, dove giovani volenterosi e motivati sono costretti al “dolce far niente” e ricevono un rimborso mensile semplicemente scaldando la sedia o addirittura restando a casa su invito “velato” dei propri tutor. Occorrerebbe maggiore serietà nell’assegnazione dei fondi per il Servizio Civile e nella valutazione dei progetti. Il Sud rimane vittima del clientelismo e di dinamiche viziate ancora una volta, anche il servizio civile diventa merce in cambio di preferenze politiche e i giovani volenterosi e bisognosi vengono tenuti sotto scacco da 430 euro al mese per un anno della loro vita che, più che altamente formativo, diventa solo molto frustrante.

  2. Ciao M., i criteri di valutazione dei progetti sono pubblici, ma come ogni valutazione è ad alto rischio di “soggettività”. Se comunque ci sono casi di “cattiva gestione” dei giovani sarebbe bene parlarne con il responsabile dell’ente o direttamente con l’Unsc, anche per evitare che queste situazioni continuino.

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