Movimento Nonviolento: il servizio civile non passi al Dipartimento per la Gioventù

Con una lettera aperta al Presidente del Consiglio, Mario Monti, e al Ministro alla Cooperazione e l’Integrazione con delega al servizio civile, Andrea Riccardi, il Movimento Nonviolento esprime oggi «la propria perplessità per l'ipotesi di un trasferimento funzionale dell'Unsc dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri al Dipartimento per la Gioventù».


Nel testo, dopo avere espresso «apprezzamento per l'operato del Ministro Riccardi dal punto di vista della gestione di questa delega politica», il Movimento Nonviolento dichiara di ritenere «non fondato su un piano culturale l'eventuale passaggio tout-court del servizio civile alle cosiddette "politiche giovanili"». Infatti «la prima finalità del servizio civile nazionale – argomenta il Movimento fondato da Aldo Capitini – non è di tipo generazionale avendo un carattere di portata più generale, ossia di "concorrere, in alternativa al servizio militare, alla difesa della Patria con mezzi e attività non militari", come stabilito dall'art. 1, comma a». Il principio ha un doppio valore: «storico, perché riconosce l'indissolubile legame tra questo istituto e l'obiezione di coscienza al servizio militare (di cui quest'anno – tra l'altro – si celebra il 40° anniversario della legge istitutiva n. 772 del 1972)» e «civile, perché è il fondamento di molti progetti di Enti di Servizio Civile». Per queste ragioni i firmatari della lettera ritengono che «la collocazione più consona al ruolo del servizio civile sia presso la Presidenza del Condiglio dei Ministri, dove attualmente risiede», e chiedono a Monti e a Riccardi «allo scopo di sviluppare sempre meglio la sua funzione di difesa della Patria, la rapida nomina del nuovo Comitato per la difesa civile non armata e nonviolenta, presso l'Unsc». Leggi tutta la lettera qui in PDF.

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