2 giugno: gli enti Cnesc terranno aperte le sedi di servizio civile

Gli Enti della Conferenza nazionale enti di servizio civile (Cnesc) scelgono di celebrare la Festa della Repubblica del 2 giugno prossimo tenendo aperte le sedi di servizio civile ed invitano il Presidente del Consiglio, Mario Monti, ed il Ministro con Delega, Andrea Riccardi, a visitarle. «Sono luoghi – afferma in un comunicato Primo Di Blasio, Presidente della Cnesc – in cui si stanno scrivendo storie di pace e di giustizia, dove i giovani sono protagonisti attivi di quel sogno dei padri costituenti di una Italia unità, solidale, che ripudia la guerra e costruisce la pace». La proposta ricalca quella già sperimentata nel 2007, quando l'allora Ministro Paolo Ferrero visitò l'oratorio Don Bosco di Rivoli Cascina Vica (Torino), il Sottosegretario Cristina De Luca la sede Arci Servizio Civile di Roma, mentre il Direttore dell'UNSC dell'epoca, Diego Cipriani, visitò le sedi della Federsolidarietà di Bari e la Caritas di Molfetta. 


 «Gli Enti della Cnesc – prosegue il comunicato – vogliono festeggiare così la Repubblica, ricordando il valore della pace, l’impegno per la giustizia, la ricerca del dialogo, la pratica della nonviolenza soprattutto in questo momento di crisi dove le povertà, le disuguaglianze e le ingiustizie sembrano frantumare ed aumentare la disgregazione sociale sia nel nostro paese che nel resto del mondo». E poi si ricorda come «A 40 anni dalla legge 772 è importante non disperdere – soprattutto nell'attuale momento storico – ilpatrimonio dell'obiezione di coscienza riproponendolo in forme rinnovate e ribadire il valore dell'esperienza di servizio civile nazionale come pratica di costruzione della pace, di rispetto della dignità umana, di riconciliazione pacifica, di ricucitura del tessuto sociale ed umano, pratica di cittadinanza». «In un clima di austerità – conclude Di Blasio – vogliamo testimoniare che si può festeggiare la nostra Repubblica, senza spendere un euro, valorizzando l’impegno quotidiano di giovani ed enti che al di la della retorica e delle manifestazioni pubbliche sanno calarsi dentro le ferite dei nostri territori e delle nostre comunità e costruire storie di speranza, libertà e democrazia». Leggi tutto il comunicato qui in PDF.

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