Noi giovani in servizio civile “danneggiati” dagli avvii ritardati

Servizio-civile_giovani«Ci sentiamo danneggiate da queste decisioni politiche sugli scaglionamenti nel servizio civile» e «vogliamo trasparenza e chiarezza, ma ancor di più vogliamo essere valorizzati in questa società: i giovani non possono continuare ad essere collocati in liste di attesa infinite ed immobili». A scriverci sono Sonia, Daniela ed Elisabetta, tre volontarie presso il Consorzio Solidarietà Sociale di Parma, che danno così voce al disagio di tanti loro colleghi per la situazione che vive il servizio civile nazionale, tra tagli ai finanziamenti e l'avvio dei progetti ritardato anche di mesi.


«L'intera vicenda – ci scrivono ancora – ha portato noi volontari ad una perdita di fiducia nei confronti dello Stato: anche se sorretti da forti ideali, facciamo fatica a dare un senso al nostro agire e a tutto quello in cui crediamo; nonostante queste difficoltà conserviamo le nostre motivazioni attraverso la collaborazione e l’unione tra noi volontarie e gli Enti che ci sostengono e ci incentivano a credere in noi stessi ed a  portare avanti le nostre idee». «Togliere una buona parte di fondi al sociale – ricordano Sonia, Daniela ed Elisabetta – vuol dire ledere diritti fondamentali di chi è portatore di bisogni, di chi eroga prestazioni sociali e di chi vorrebbe offrire il proprio 
aiuto, anche sotto forma di servizio civile e ciò gli viene negato». «Crediamo che questa sia una causa per cui valga la pena battersi, ma assistiamo ogni giorno ad una sordità dirompente, ad un lassismo imperante e ad una omertà dilagante. Con questi presupposti – concludono -, ad oggi, ci chiediamo quanto tempo dovrà passare prima che il nostro diritto/dovere di svolgere un servizio per la collettività si concretizzi?».

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