Il servizio civile si mobilita in rete

Servizio-civile_giovaniFacebook, Twitter, siti e blog, le reazioni alla decisione della sospensione degli avvii nel servizio civile sta facendo il giro della rete e dei social network, con i giovani che provano ad organizzarsi in attesa di una risposta delle Istituzioni.


Su Facebook, nella pagina del Servizio Civile Nazionale, nasce in maniera partecipata una lettera aperta al Ministro Riccardi di un "Gruppo spontaneo di volontari selezionati per il Servizio Civile". «Il buon senso vorrebbe – scrivono i giovani – che i nuovi criteri per l’accesso degli stranieri al Servizio Civile venissero inseriti nei bandi dal prossimo anno, perché di fatto il blocco attuale e l’eventuale riapertura delle domande e delle selezioni agli stranieri allungherebbe i tempi dell’avvio dei progetti, che quest’anno inizieranno anche con notevole ritardo a causa dei tagli ai fondi per il terzo settore: si rischierebbe di perdere completamente quest’anno di Servizio Civile e chi quest’anno ha vinto avendo raggiunti il limite massimo di età non potrebbe nemmeno partecipare l’anno prossimo». «Attendiamo fiduciosi – concludono – che le istituzioni diano un'adeguata risposta alle legittime richieste avanzate con il prossimo bando e possano riattivare il nostro servizio civile nei tempi e modalità, anche di formazione, previsti». Sempre sui sociale network si organizzano appuntamenti, come quello del prossimo 1 febbraio davanti a Montecitorio e circolano appelli alla mobilitazione. Su twitter i messaggi circolano con l'hashtag #serviziocivile e #occupyserviziocivile, mentre nei gruppi come "Viva il servizio civile", nei siti e nei blog i giovani raccontano le loro delusioni e chiedono l'impegno del Governo.

2 thoughts to “Il servizio civile si mobilita in rete”

  1. Di seguito la presa di posizione del nostro ente.
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    Servizio Civile. Blocco dei progetti: saggia presa di posizione di ASGI e APN nei confronti del Governo che ora deve fare la sua parte.
    Dichiarazione di Giorgio Pagano, Segretario dell’Associazione Radicale Esperanto.
    Diverse proposte di legge avevano tentato di correggere inutilmente in questi anni la distorsione del Servizio Civile che assegnava ai soli cittadini italiani e non, anche, ai giovani regolarmente residenti in Italia, la possibilità di operare una “scelta che cambia la vita”, come recita il più ricorrente e famoso slogan del Servizio Civile Nazionale.
    C’è riuscito il giovane 25enne pachistano Syed Shahzad Tanwir, ottimamente assistito dagli avvocati Guariso, Neri e Consoli dell’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione e Avvocati Per Niente.
    La sentenza del giudice Carla Bianchini però, ordinante alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio nazionale per il servizio civile di sospendere le procedure di selezione in corso, di modificare il Bando nella parte in cui richiede il requisito della cittadinanza consentendo l’accesso anche agli stranieri soggiornanti regolarmente in Italia e, infine, di fissare un nuovo termine per la presentazione delle domande, rischia di fare molti più danni che giustizia.
    Sia gli enti, che le società ad esse collegate nella realizzazione dei progetti approvati, hanno predisposto ed impegnato risorse umane, economiche e strumentali strettamente legati all’arco temporale previsto ma, ancor più, danneggia gli oltre 50mila giovani che hanno fatto domanda di Servizio Civile per i 10.481 posti disponibili e che lo hanno fatto in relazione alla loro disponibilità odierna. Senza contare coloro che si trovano vicini all’età massima prevista dal Servizio Civile e che rischierebbero di starne fuori qualora non si preveda apposita norma nell’eventuale ripartenza del Servizio Civile 2012. Non contiamo poi i costi del personale dell’Ufficio per, alla fin fine, non svolgere le mansioni alle quali sarebbero stati di norma preposti e per le quali percepiscono stipendio.
    Esprimo pertanto vivo apprezzamento nei confronti di ASGI, APN e del ricorrente che ieri hanno ufficialmente ribadito la loro disponibilità ad un accordo tra le parti, convenendo in un’apertura definitiva del servizio civile agli stranieri a partire dal prossimo bando. L’auspicio, ora, è che tale proposta di accordo trovi immediato riscontro governativo, giuridico ed applicativo.

  2. Ciao Giorgio, grazie della segnalazione. Avevo già visto la tua dichiarazione e la riprendo presto sul blog. Francesco

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