Con un comunicato, ripreso ieri da "Vita", la Focsiv ha chiesto di tagliare due dei circa 130 cacciabombardieri F35 previsti nel programma di spese militari e recuperare così 230milioni di euro (il costo unitario è di circa 115 milioni), da utilizzare per salvare il servizio civile nazionale e da investire nella Cooperazione internazionale.
«La riduzione della flotta di F35, prevista dagli accordi stipulati dai precedenti governi, di sole due unità garantirebbe la partenza di 20 mila giovani con il servizio civile nel 2012 e di altri 20 mila nel 2013, oltre all’avvio nel 2012 di nuovi interventi della cooperazione e delle Ong», ha dichiarato Gianfranco Cattai, presidente Focsiv, sottolineando anche la valenza formativa del servizio civile quale «palestra che educa i giovani alla compassione, alla solidarietà, alla collaborazione e alla fraternità facendo sperimentare loro, in prima persona, che la giustizia non è una semplice convenzione umana e la pace non è la semplice assenza di guerra, ma opera da costruire, come ricorda Papa Benedetto XVI nel suo messaggio per la Giornata mondiale della Pace 2012». Anche per la Rete Disarmo, che ha scritto al Ministro della Difesa, ammiraglio Di Paola, i caccia F35 sono «uno spreco da abolire», mentre ieri "il Sole 24 Ore" ha dedicato un articolo proprio alla ripresa delle vendite di questi aerei in Giappone [PDF].