Si incontrano oggi a Roma, nella data in cui venne promulgata la prima legge sull'obiezione di coscienza (n. 772 del 1972), i 60 ragazzi che hanno appena terminato il loro anno di Servizio civile con le associazioni che fanno parte della Rete Bianca e Bernie del Cesv, Centro servizi per il volontariato del Lazio.
«Una giornata – precisa in una nota il Cesv Lazio – per condividere un bagaglio di esperienze formative lungo un anno e scambiarsi testimonianze. Una giornata per capire, soprattutto, quale sarà il futuro del Servizio civile nazionale». «Il nostro Paese – afferma Claudio Tosi, responsabile dell’Ufficio Servizio Civile del Cesv – non può permettersi di perdere l’energia, il talento, l’impegno di migliaia di giovani in servizio civile, attori di coesione sociale e cittadinanza attiva. Così come i ragazzi non possono essere costretti a rinunciare ad un’esperienza che è di crescita personale e sociale e di integrazione con i propri percorsi di studio e di lavoro. Proprio nel 2012, Anno europeo dell’invecchiamento attivo e dello scambio tra le generazioni, si toglie ai giovani la possibilità di apprendere e apprezzare la passione e la competenza delle migliaia di adulti e anziani che, nell’anno di servizio civile si impegnano ad essere i loro “maestri di vita”». È per questo motivo, come insiste Tosi, che «il Cesv ha aderito alla petizione “Non tagliate il futuro dell’Italia!”, promossa da Cnesc, Conferenza nazionale enti servizio civile. Perché se è vero che guardare al futuro dell’Italia vuol dire investire sui giovani, allora ci vuole coerenza nelle scelte, a tutti i livelli». L’incontro è inserito nelle iniziative dell’Anno europeo del volontariato e ha il patrocinio dell’Assessorato Servizi Sociali della Regione Lazio.