Con l'articolo di lunedì scorso sulla denuncia dell'AON degli ennesimi tagli al servizio civile, il blog ha raggiunto quota 3.000 articoli. Era marzo 2005 quando si è iniziato a raccontare quotidianamente le vicende di questa esperienza, dei giovani che la scelgono e dei temi ad essa collegati. A riguardare questi sei anni, scopriamo quanti passi avanti abbia fatto il servizio civile, ma anche quali nodi irrisolti ancora si porti dietro, a partire dall'annosa questione dei finanziamenti.
"3.000 articoli fa", nel maggio 2005, il principale bando volontari fu da 36.085 posti, tre volte tanto l'ultimo bando 2011. "3.000 articoli fa" andava in pensione la leva obbligatoria, e quindi anche il servizio civile degli obiettori. L'allora direttore dell'Unsc, Massimo Palombi, in un'intervista ad Avvenire scommetteva "sulla capacità del nuovo servizio civile di colmare tranquillamente il possibile vuoto di servizi lasciato dagli obiettori, dato il successo di affluenza degli ultimi bandi per volontari". "3.000 articoli fa" gli enti, intervistati da Vita, individuavano tra i nodi problematici lo squilibrio dei progetti verso Sud, le difficoltà legate al bando unico (con l’affollamento di candidature) e l’incognita della risposta delle Regioni dopo la sentenza della Corte Costituzionale 228/04, che ribadiva la "nazionalità" del servizio civile. "3.000 articoli fa" Arci Servizio Civile nel suo rapporto annuale, indicava "luci e ombre", a partire dal numero limitato dei ragazzi impiegati ("meno dei 60.000 dichiarati dal ministro Giovanardi"), dai tempi di attesa allungati per l’accreditamento, l'approvazione e l'avvio effettivo dei progetti. "3.000 articoli fa" si proponeva il servizio civile obbligatorio, più limitato nel tempo, da affiancare al servizio civile volontario. "3.000 articoli fa" col nuovo bando progettazione arrivavano richieste per 8.100 progetti e 104.000 volontari, ma già si parlava di alcuni tagli, pur con l'impegno dell'Unsc "per il 2006 di garantire ancora posti per 44.000 volontari". "3.000 articoli fa" i giovani in servizio civile partecipavano alla Festa della Repubblica del 2 giugno. Due giovani volontarie sfilarono durante la parata militare, oltre che con la maglietta ufficiale del servizio civile, con addosso anche una bandiera della pace, per mostrare quello che poi dichiararono: «la solidarietà non può essere separata dalla pace». L'Unsc in una nota dichiarò quel gesto "maleducato", scusandosi per "quella strumentalizzazione dei valori di tutti". "3.000 articoli fa" la Cnesc presentava il suo VII Rapporto annuale, dove emergeva tra l'altro che «l'investimento dello Stato sui volontari presso gli enti CNESC è stato di 50milioni di euro, con un saldo finale positivo di 15milioni di euro e un ritorno sull'investimento del 23%». "3.000 articoli fa" infine, il 1° gennaio 2006, entrava definitivamente in vigore il Decreto Legge n. 77 del 2002: si aprivano nuove prospettive, ma anche nuove problematiche come la "regionalizzazione", ossia il passaggio di alcune competenze dall’Ufficio nazionale del Servizio civile alle Regioni e Province autonome.