Come ogni anno, avviamo una serie di approfondimenti sui numeri del servizio civile nazionale, a partire dalla Relazione annuale presentata al Parlamento il 30 giugno scorso. I primi dati da cui partiamo sono quelli relativi alla rinuncia allo status di obiettore, secondo quanto previsto dalla legge n. 130/2007, che permette tale opzione passati 5 anni dal congedo.
Nel 2009 sono aumentate, anche se di poco, le rinunce alla status di obiettore di coscienza, passando dalle 3.189 del 2008 alle 3.829 dello scorso anno. A questi numeri vanno aggiunti i 1.258 del 2007, portando il totale a 8.276, che a fronte dei quasi 700.000 obiettori italiani, costituisce appena 1,3% del totale. Tra le motivazioni addotte, ci sarebbero la possibilità di partecipare a concorsi nei corpi armati dello Stato e quella di richiedere il porto d’armi per motivi di lavoro, per difesa personale o per attività sportive. Come lo scorso anno, l’Unsc commenta che «dall’analisi dei dati emerge che il fenomeno interessa soprattutto i più giovani, i quali motivano la loro richiesta come ulteriore possibilità per il loro ingresso nel mondo del lavoro».