Obiezione alle spese militari e servizio civile

Tra le varie modalità di manifestare il proprio rifiuto alla guerra, esiste ancora oggi anche l'obiezione alle spese militari, che è un gesto simbolico per cui l’”obiettore fiscale” versa la propria quota corrispondente all’acquisto di armi in un fondo per la pace e la difesa popolare nonviolenta. E' attiva da tempo una “campagna nazionale di obiezione alle spese militari”, promossa tra gli altri da Lega Obiettori di Coscienza (L.O.C.), Assoc. Comunità Papa Giovanni XXIII, Pax Christi e Gavci (Grup. Autonomo di Volont. Civ. in Italia). Su questo tema, sul blog del Comitato per Taranto, è possibile leggere gli ultimi aggiornamenti della vicenda, anche giudiziaria, del prof. Tito Preneste Anzolin che nel 2000 ha “obiettato” per 100 mila lire, non versando questa quota di imposte destinata ad armamenti, ma destinandola invece al Servizio Civile Nazionale, da cui è stato tra l’altro ringraziato con una lettera del 30 luglio 2001 dall'allora Direttore generale, Guido Bertolaso. Leggi qui tutto l’articolo sul blog del “Comitato per Taranto”.

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