Secondo l’ultima Relazione al Parlamento, sono cresciuti nel 2008 coloro che hanno rinunciato alla status di obiettore di coscienza, passando dai 1.258 del 2007, nello specifico dal 6 settembre (giorno d’entrata in vigore della legge 130/2007 che permette tale rinuncia passati 5 anni dal congedo) al 31 dicembre 2007, ai 3.189 di tutto il 2008. Tra le motivazioni di questa rinuncia, si legge a pagina 109, «ci starebbero la possibilità di partecipare a concorsi nei corpi armati dello Stato di richiedere il porto d’armi per difesa personale, per motivi di lavoro o per attività sportive. Dall’analisi dei dati si evidenzia come il fenomeno interessi soprattutto i più giovani, i quali, ove specificato, motivano la loro richiesta come una ulteriore possibilità per il loro ingresso nel mondo del lavoro». Va ricordato come uno degli oppositori di questa legge, all'epoca, fu proprio l'attuale Sottosegretario con delega al servizio civile, Carlo Giovardi, che difese il valore della scelta dell'obiezione di coscienza.