Riparte in Liguria il servizio civile regionale e punta tutto non solo su un nuovo rifinanziamento, ma soprattutto su un nuovo modello di sistema. Frutto di una fase sperimentale conclusasi lo scorso anno, il "nuovo" servizio civile ligure (legge 11/2006) valorizza i fondi di Garanzia Giovani e mette a regime alcuni buone prassi, come i “Patti di Sussidiarietà”, ossia l'associazione temporanea di scopo (ATS) di enti che su base provinciale coprogettano percorsi comuni e compartecipano dei costi per almeno il 30%. Cinque le ATS attualmente costituite sul servizio civile, che corrispondono territorialmente alle province di Imperia, Savona, Genova, La Spazia e alla zona del Tigullio. “Soddisfatta” di questa nuova fase e dell’inserimento del servizio civile regionale nel piano di garanzia Giovani si è detta l’Assessore alle Politiche sociali, Terzo settore e politiche giovanili, Lorena Rambaudi, che ha aggiunto: «Credo molto nel valore di questa esperienza per avvicinare i giovani all’impegno sociale e al terzo settore, tanto più se può aprire ad opportunità di tipo professionale».
«Con l’esperienza del servizio civile regionale e la sperimentazione dei ‘Patti di Sussidiarietà’ – dichiara ancora Rambaudi – siamo riusciti a creare una rete orizzontale, che rappresenta anche il mio metodo di lavoro. Credo molto in un sistema di collaborazioni trasversali nel nuovo welfare, che superi le logiche settoriali». Le nuove modalità del servizio civile regionale sono pensate, come ricorda la Regione “per salvaguardare soprattutto i benefici per i giovani, che hanno così la possibilità di scegliere percorsi progettati tra più enti che condividono ambiti di attività simili”. Il giovane infatti può "spostarsi" da un ente all'altro per un numero massimo di due volte, scegliendo e costruendosi così un percorso personalizzato di servizio, supportato nelle scelte dagli Enti stessi. Allo stesso tempo il giovane volontario può “sommare” il proprio filone di formazione e di esperienze tra quelli offerti dai vari enti di uno stesso progetto, a partire da un numero minimo di 40 ore obbligatorie. «Nella formazione, incentrata sugli aspetti ‘valoriali’ classici del servizio come la nonviolenza, la tutela dei diritti e la cittadinanza, sono previsti per la prima volta anche argomenti nuovi ed innovativi come la ‘finanza etica’ e le pari dignità di genere’», ci evidenzia Silvio Masala, Presidente della Conferenza Ligure degli Enti di servizio civile (CLESC). Le categorie di giovani destinatari della proposta del servizio civile regionale rimangono quelle già sperimentate come gli studenti delle scuole dai 16 ai 18 anni, i giovani soggetti in esecuzione penale esterna o “messa in prova”, i giovani dai 18 ai 29 anni anche stranieri o appartenenti alle fasce socialmente deboli. La durata massima dei percorsi è di 6 mesi. In questo momento è in fase di partenza in particolare la misura 6 di “Servizio civile” contenuta nel programma europeo Garanzia Giovani, finalizzato ad intercettare i giovani considerati“Neet” (ossia di coloro che non studiano e non lavorano). La Regione Liguria ha scelto di attuarla attraverso la propria legge di servizio civile regionale con una disponibilità di 170 posti. I giovani, che hanno aderito al programma Garanzia Giovani e che, successivamente alla profilazione dei Centri per l'Impiego, hanno opzionato la misura “servizio civile”, sono in corso di valutazione da parte degli enti ai fini dell’idoneità al servizio. In caso di valutazione positiva verranno avviati al servizio entro il mese di marzo, mentre in caso di valutazione negativa o in caso di completamento dei posti disponibili rispetto alle domande, i giovani o torneranno al CPI per ulteriori proposte di attività. Il percorso previsto è di 6 mesi per 30 ore alla settimana da attuarsi all’interno della progettazione offerta da una delle ATS presenti sul territorio. Le risorse economiche investite in questa fase sono di circa 500mila euro e sono garantite, appunto, dallo stanziamento previsto dal Programma Garanzia Giovani. «L’attuazione della coprogettazione degli Enti di Servizio civile regionale per Garanzia Giovani – ci dice la referente regionale per le Politiche giovanili e servizio civile, Anna Doris Genesin – è stata complessa tenuto conto che il servizio civile è stato inserito nella filosofia di Garanzia Giovani e non viceversa, salvaguardando l’identità del servizio civile ma aprendo nel contempo a nuovi elementi di utilità e di crescita formativa per il giovane». [Fonte: Redattore Sociale]